17 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Incontro con il fotografo Ferdinando Scianna in occasione della pubblicazione della monografia Ferdinando Scianna Viaggio Racconto memoria

Ferdinando Scianna tra i più grandi maestri della fotografia, vincitore del premio speciale alla carriera Sila 49’, primo italiano a far parte, dal 1982, della prestigiosa agenzia internazionale Magnum Photos, si racconta in dialogo con Denis Curti e Stefano Salis.

Il lungo percorso artistico di Scianna – iniziato negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia – si snoda attraverso varie tematiche (l’attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare), tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita. E questo filo conduttore lo si trova nella grande retrospettiva in corso a Forlì (Musei San Domenico dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019), e nel catalogo che Marsilio ha pubblicato per l’occasione.

Ferdinando Scianna, tra i più grandi maestri della fotografia

Ferdinando Scianna nasce a Bagheria nel 1943. Compie all’Università di Palermo studi, interrotti, di Lettere e Filosofia. Nel 1963 incontra Leonardo Sciascia con il quale pubblica, il primo dei numerosi libri: Feste religiose in Sicilia, che ottiene il premio Nadar. Si trasferisce a Milano dove dal 1967 lavora per il settimanale L’Europeo come fotoreporter, inviato speciale, e poi corrispondente da Parigi. Introdotto da Henri Cartier-Bresson, entra, nel 1982, nell’agenzia Magnum Photos. A Parigi scrive per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine littéraire. Collabora con vari scrittori di successo, tra i quali Manuel Vázquez Montalbán (che qualche anno più tardi scriverà l’introduzione di Le forme del caos, 1989). Negli anni ottanta lavora nell’alta moda e in pubblicità, fornendo un contributo essenziale al successo delle campagne di Dolce & Gabbana della seconda metà degli anni Ottanta. Nel 1995 pubblica Viaggio a Lourdes, e nel 1999 vengono pubblicati i ritratti di Jorge Luis Borges. Il 2003 vede l’uscita del libro Quelli di Bagheria ricostruzione dell’ambientazione e delle atmosfere della sua giovinezza. Con Giuseppe Tornatore, in occasione del suo nuovo film “Baarìa”, pubblica nel 2009 il libro fotografico Baaria Bagheria. Tra le sue opere ricordiamo anche il saggio Lo specchio vuoto. Fotografia, identità e memoria (2014); Obiettivo ambiguo (2015); Il ghetto di Venezia 500 anni dopo (2016); Istanti di luoghi (2017); di Bestie e di Animali, realizzato in collaborazione con Franco Marcoaldi (2017); Cose (2018), inventario antropologico per immagini degli oggetti del quotidiano.

 

Mercoledì 28 novembre ore 19
Libreria Feltrinelli
Viale Pasubio 11 – Milano

 

Lascia un commento

qui