3 Aprile 2020 di Redazione Redazione
Nato e cresciuto a San Pietroburgo, Andrew Kovalev affonda le radici della propria creatività nella storia del suo Paese e da quella muove per dare forma a un contemporaneo ricco di suggestioni. Squarciando il velo dell’immaginazione, la sua arte visiva intraprende un viaggio iniziatico e avventuroso dentro un mondo spirituale popolato di anime fluttuanti che abitano la radicale essenzialità di Infundibulum, il marchio di moda maschile fondato dal visionario designer russo Ilya Varegyn.
Racconti Russi. A. Kovalev

La misticità e l’omaggio a Sergei Prokudin-Gorsky

La fotografia di Kovalev è un vocabolario composito che attinge da una varietà di temi: la leggenda e le tradizioni, il mistico e l’esoterico. Spazia dalla natura irrazionale e poetica del mito, inteso come saggezza arcaica che vuole emanciparsi dai ceppi della realtà più greve, alla dimensione fisica e carnale del mercato, cuore pulsante della vita cittadina e luogo privilegiato da cui osservare l’evolvere degli usi e dei costumi delle genti e del loro modo di abbigliarsi. Si inventa un universo illusorio e fantastico eppure veritiero e autentico, un arcipelago di immagini frutto dell’osmosi di realtà e surrealtà. Le immagini accompagnano un guardaroba dell’eloquenza dove sono i pensieri nudi che vanno a vestirsi con abiti che sono sintesi di concettualità e funzionalità. Senza mai cedere il passo alle lusinghe del superfluo, le creazioni di Infundibulum si rivelano in certi scatti che omaggiano il grande pioniere russo della fotografia a colori Sergei Prokudin-Gorsky, l’uomo che tra la Prima guerra mondiale e la Rivoluzione d’ottobre, viaggiando in lungo e in largo per il territorio dello Zar, ne ha documentato la variegata molteplicità con una tecnica fotografica basata sulla realizzazione di tre scatti in successione rapida eseguiti su tre filtri di diverso colore: blu, rosso e verde. Sovrapposti l’uno all’altro restituivano il cromatismo naturale dell’immagine, senza necessità di ritocchi o pennellate, lo stesso dentro il quale oggi vivono le figure ritratte da Kovalev.
A. Kovalev. Racconti russi

L’omaggio al passato per elevare la cultura della moda

Nel tentativo di sublimare la moda, di elevarla dallo stato di sostanza solida allo stato aeriforme del sogno, la macchina da presa indugia nel bosco di Ryazan, nell’antico e ormai fatiscente villaggio di Izhevskoe, a trecento chilometri da Mosca, un tempo uno dei più ricchi del grande impero sovietico. E mosso dal desiderio di scrivere un nuovo manifesto contro il crepuscolo della cultura della moda, il lungo piano sequenza rende omaggio ai valori del passato reinterpretando il carattere dell’abbigliamento russo in chiave contemporanea. Tra i resti delle case che dolorosamente annegano dentro le paludi, l’occhio meccanico scorge personaggi per metà storici e per metà immaginari, né strani né assurdi, ma simili a noi. Sono quelli che “vanno sempre all’ultimo confine, passano sempre il limite”, avrebbe detto Dostoevskij.
di Francesca Interlenghi

Andrew Kovalev

A. Kovalev

© Katherine Brook


Fotografo e videografo russo formatosi a Parigi presso l’Istituto Internazionale di Fotografia Spéos. Attualmente lavora in tre differenti città, rispettivamente a Tbilisi, Mosca e Parigi sia come fotografo. di moda che per progetti artistici personali che lo vedono impegnato a sviluppare mondi surreali e immaginari. Ha collaborato con importanti testate internazionali quali Der Spiegel, Die Zeit, Le Monde, Le Parisien, Le Figaro, Forbes e dal 2018 lavora a stretto contatto con il designer russo Ilya Varegin, fondatore del brand Infundibulum. Il film Divo realizzato per l’omonima collezione P/E 2020 del marchio è entrato a far parte del programma ufficiale dell’Istanbul Fashion Film Festival 2019.

Lascia un commento

qui