Torna a Milano la mostra dei Sony World Photography Awards, con le immagini dei 52 fotografi premiati nella 17esima edizione.

3 Giugno 2024 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 6 giugno al 29 settembre 2024, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita la mostra dei Sony World Photography Awards. Oltre 160 immagini, tra quelle premiate nella 17esima edizione del prestigioso concorso, con la curatela di Barbara Silbe, giornalista, co-fondatrice e direttore responsabile di EyesOpen! Magazine.

Federico Scarchilli, Chelidonium Majus
Chelidonium Majus © Federico Scarchilli, Italy, Winner, Professional competition, Still Life, Sony World Photography Awards 2024

Immaginare futuri possibili

Barbara Silbe commenta così l’intento di fondo del concorso, quello di far emergere storie e temi che riguardano tutti noi da vicino: «I cambiamenti climatici, lo sfruttamento delle risorse, le disuguaglianze, lo sviluppo sostenibile, le relazioni complesse che ci guidano… Sono i grandi temi dell’uomo a essere indagati dai vincitori del più importante premio internazionale di fotografia, per un’edizione che sembra sottolineare l’urgenza di evitare la distopia della civiltà contemporanea e che sarà evidenziata anche dal percorso di visita che ho progettato per la mostra».

«Facendoci riflettere sui nostri errori, gli autori stimolano la nostra coscienza e ci incoraggiano a immaginare futuri possibili, svolgendo una delle funzioni primarie del loro ruolo, quella di ricordarci che esiste la bellezza. Professionisti o emergenti, valorizzati in maniera paritaria da questa emozionante competizione, si impegnano a mettere a fuoco ciò che noi, spettatori inconsapevoli, a volte nemmeno notiamo. Le loro storie, antropologiche e antropiche, forniscono una bussola grazie alla quale possiamo andare in profondità e orientarci nel tempo presente governato da guerre, crisi economiche e decadimento di valori, per comprendere i nostri simili o i diversi, per tornare a quel sentimento primario di meraviglia di fronte alla fragilità del mondo che ci consentirà di rispettarlo».

La mostra al Museo Diocesano di Milano

Il percorso espositivo riunisce, dunque, oltre 160 fotografie. Tra queste, il lavoro di Juliette Pavy, fotografa francese che si è aggiudicata il titolo di Photographer of the Year.

Tanti i fotografi italiani premiati, tra cui Federico Scarchilli, che ha trionfato nella categoria Natura Morta con la serie flora. A lui si affiancano Davide Monteleone (3° posto per Documentaristica); Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni (2° posto per Ambiente); Maurizio Di Pietro (3° posto per Ambiente); Tommaso Pardini (3° posto per Sport).

Stéphane Labrousse, Country Head di Sony in Italia, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi che anche in questa edizione cinque fotografi italiani si siano piazzati nei primi tre posti di alcune categorie del premio Professional, a testimonianza del ruolo centrale che la fotografia ricopre nel nostro paese e della capacità narrativa dei nostri fotografi. Come Sony, siamo felici di poter dare il nostro contributo a questa arte, non solo con la continua innovazione tecnologica messa a disposizione dei creatori di contenuti, ma anche con il supporto che questo premio rappresenta, soprattutto in termini di visibilità globale per i fotografi e per i loro lavori».

Grande spazio, infine, è stato riservato alle tematiche ambientali, con il conferimento del Sustainability Prize, vinto da Kathleen Orlinsky (Stati Uniti) con la serie America’s First Wilderness.

Info

Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Piazza Sant’Eustorgio 3, Milano

Ingresso diurno: martedì – domenica, dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude alle 17.30
Ingresso serale: lunedì – domenica, dalle 17.30 alle 22.30

chiostrisanteustorgio.it

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