Immaginiamo di essere costretti a usare sempre e soltanto un unico obiettivo, per giunta fisso. La sola idea potrebbe darci i brividi! Ma se l’obiettivo in gioco fosse quello “giusto”, quello capace di farci affrontare comunque qualsiasi sfida in modo divertente e creativo? “Giusto”, in questo caso, fa spesso rima con “50 mm”. È il motivo per cui abbiamo dedicato questa rubrica a dimostrare l’incredibile versatilità di quello che per gli amici è il “cinquantino”. Infatti, il 50 mm può coprire (quasi) ogni situazione, produce un angolo di campo molto simile a quello dell’occhio umano, offre una notevole nitidezza e, all’occorrenza, una profondità di campo così stretta da regalarci sfondi sfocati di qualità. Ricordiamoci, però, che un 50 mm non “funziona” allo stesso modo su qualsiasi fotocamera. Ma procediamo con ordine…
2#Quando la luca è poca… arriva il 50 mm!
Lavoriamo anche in condizioni difficili per realizzare immagini d’atmosfera in stile documentaristico.
On the Road
Fotografiamo per strada. La luce comincia rapidamente a calare, ma abbiamo ancora scene interessanti da cogliere: il 50 mm è la nostra ancora di salvezza! La possibilità di scattare a diaframma f/2 (o più aperto) permette di sfruttare tutta la luce disponibile e accedere a tempi di scatto gestibili anche a mano libera. Ovviamente, in genere è necessario alzare gli ISO, ma possiamo partire da ISO 400 e poi osservare man mano dove poterci spingere. La prima cosa da fare per foto come questa è identificare la provenienza della luce che cade sul soggetto – se si tratta degli ultimi raggi del sole o di una luce artificiale – e studiare il modo in cui direzione e intensità agiscono sulla scena. In questo esempio, la luce è fornita da lampade stradali “nude”: lo sguardo del soggetto, rivolto verso l’alto, ha permesso al fotografo di catturare un ritratto spontaneo e ben illuminato nonostante le condizioni difficili.
Fotografare tra oscurità e scintille
Per questo ritratto ambientato di un operaio metallurgico, il 50 mm è stata un’ottima scelta. In casi del genere vogliamo poter impugnare la fotocamera a mano libera, per mettere a fuoco e scattare nel momento perfetto, e anche mantenere una distanza di sicurezza dal soggetto. È importante, quindi, considerare la composizione in anticipo: se possibile, uno scatto di prova a saldatrice spenta può essere utile per assicurarci di aver incluso una porzione abbastanza ampia di scena. Un’immagine come questa è difficile da realizzare perché quando la saldatrice viene accesa dobbiamo tenere gli occhi chiusi per proteggerli. Mettiamo a fuoco in anticipo con il Live View, se è comodo, oppure con un punto AF singolo o un piccolo gruppo di punti AF, e chiediamo al soggetto di iniziare la saldatura. È probabile che sia necessario applicare un minimo di compensazione negativa.
- Impostiamo lo scatto. Scegliamo un diaframma intorno a f/5.6 o f/8 per tenere sotto controllo l’intensità della luce della saldatrice. Per essere sicuri di non bruciare troppo le luci alte, compensiamo di -2 stop. Poiché la scena contiene luci miste, conviene usare il bilanciamento automatico del bianco e correggere poi il file RAW in post.
- Inquadriamo e scattiamo. Manteniamo la distanza di sicurezza dalle scintille e blocchiamo l’autofocus sul punto di fuoco prescelto. Evitiamo di guardare direttamente le luci: prepariamo lo scatto, chiudiamo gli occhi e scattiamo appena si accende la saldatrice. Il Live View è una buona alternativa per evitare danni alla vista.
- Verifichiamo e riproviamo. Un soggetto difficile come questo (catturato per giunta alla cieca!), implica un ovvio elemento di imprevedibilità, quindi dopo ogni scatto ricordiamoci di ricontrollare attentamente l’inquadratura sul display. Se necessario, correggiamo messa a fuoco ed esposizione, poi scattiamo di nuovo.
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1#I vantaggi delle ottiche fisse