Annunciati i vincitori del World Report Award 2024 e della Open Call per il no-profit del Festival della Fotografia Etica.

26 Giugno 2024 di Redazione Redazione

Il World Report Award | Documenting Humanity 2024, concorso dedicato alla fotografia documentaria, giunge a conclusione con la proclamazione dei vincitori, selezionati tra gli 843 fotografi da 75 paesi che hanno partecipato a questa edizione. Sono sette i progetti – tra i vincitori e le menzioni speciali nelle cinque categorie del premio – che vedremo nel corso della quindicesima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi, dal 28 settembre al 27 ottobre. A questi si aggiungono le quattro organizzazioni selezionate nell’ambito della Open Call per il no-profit, che verranno esposte nell’area tematica relativa: African Women Rising, San Camilo Hospice, WeWorld e PizzAut.

A giudicare i lavori la giuria internazionale composta Jeffrey Henson Scales, fotografo indipendente nonché un pluripremiato redattore fotografico del New York Times; Sandra M. Stevenson, visual editor e curatrice del dipartimento di fotografia del Washington Post; Amber Bracken, fotoreporter professionista; Alberto Prina, Aldo Mendichi e Laura Covelli, coordinatori del Festival.

I vincitori del World Report Award 2024

Primo classificato nella sezione Master Award è Giles Clarke con il reportage Haiti in Turmoil. Il lavoro documenta la spirale di illegalità e brutale violenza tra bande che dal 2021 imperversa nel Paese e che nel 2023 ha portato – secondo i dati delle Nazioni Unite – a ben 5.000 omicidi, più del doppio di quelli registrati nel 2022. Sempre nella sezione Master Award, Ingmar Björn Nolting ha ottenuto una menzione speciale per il reportage An Anthology of Changing Climate.

A trionfare nella sezione Spotlight Award è Kasia Strek con The Price of Choice. Il reportage affronta il tema degli aborti non sicuri che ogni giorno, nel mondo, provocano la morte di 130 donne. Mentre, ogni anno, altri 7 milioni di donne soffrono di invalidità temporanee o permanenti. La fotografa propone dunque una riflessione sulle conseguenze del mancato accesso all’aborto sicuro – ancora oggi un diritto negato in molte parti del mondo –, conseguenze che riguardano in primis le donne ma anche l’intera società.

The Price of Choice © Kasia Strek World Report Award
The Price of Choice © Kasia Strek

Francesco Comello, con il reportage Oshevensk, ai confini del tempo, è primo classificato nella sezione Short Story Award. Il lavoro documenta il lento abbandono del villaggio di Oshevensk, a circa 900 chilometri da Mosca, a causa del costante flusso migratorio verso le città. Il fotografo invita a non dimenticare le piccole comunità rurali, custodi di un patrimonio culturale e di una biodiversità inestimabili, fondamentali per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo. Nella sezione Short Story Award, Laetitia Vançon si aggiudica la menzione speciale per il reportage The Other Battlefields.

Oshevensk, ai confini del tempo © Francesco Comello
Oshevensk, ai confini del tempo © Francesco Comello

Camilla Richetti, con Dancing Spirits, vince nella sezione Student Award. Il titolo si ispira alle credenze animistiche del popolo Bayaka, nella Repubblica Democratica del Congo, secondo cui la foresta di notte si anima di spiriti che si rivelano attraverso danze e corse ritmate dal suono dei tamburi. Ma la foresta, principale fonte di sussistenza per questi gruppi indigeni, è sempre più a rischio a causa delle attività industriali e della cessione governativa di porzioni di territorio ai parchi nazionali.

Dancing Spirits © Camilla Richetti
Dancing Spirits © Camilla Richetti

Infine, Patryk Jaracz con l’immagine Rivne Region, si aggiudica la sezione Single Shot Award. Bambine giocano nei campi in Ucraina mentre una di loro impara ad andare in bicicletta. Sullo sfondo, le conseguenze di un attacco notturno di droni russi nella regione di Rivne e un deposito di petrolio in fiamme.

Rivne Region © Patryk Jaracz
Rivne Region © Patryk Jaracz

Open Call per il no-profit

Quattro le realtà selezionate nell’ambito della Open Call per il no-profit. Si tratta di African Women Rising, organizzazione che si propone di offrire alle donne e alle ragazze colpite dalla guerra gli strumenti per poter uscire da una condizione di povertà estrema. San Camilo Hospice, punto di riferimento per le cure palliative in Argentina, dove, ogni anno, assiste più di 2.000 persone con un’aspettativa di vita inferiore a sei mesi.

Ancora, WeWorld, che da oltre 50 anni lavora per garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 26 Paesi nel mondo, compresa l’Italia. Infine, PizzAut, pizzeria rivoluzionaria fondata sull’inclusione, dove pizzaioli e camerieri sono giovani affetti da autismo.

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