2 Dicembre 2020 di Redazione Redazione

Il manuale che accompagna la nostra EOS contiene informazioni utilissime su tutte le funzioni della fotocamera, ma diciamoci la verità: è una lettura davvero lunga e complessa, e pochi l’hanno portata a termine! Per fortuna vi veniamo in aiuto noi! Nello speciale “50 skills” troveremo un concentrato dei consigli più utili per cominciare a sfruttare fino in fondo una macchina fotografica marchiata Canon. Ci sono idee nuove per tutti – dai fotografi alle prime armi ai veterani. La maggior parte di questi consigli, inoltre, è applicabile a tutti i modelli della gamma EOS.

4# Esposizione sotto controllo

Abituiamoci a usare la modalità manuale, senza mettere da parte quelle semiautomatiche.

1 – Allunghiamo l’esposizione in priorità di tempo

Portiamo la ghiera delle modalità su Tv, priorità di tempo, per definire la durata dell’esposizione del sensore alla luce. Un tempo di scatto veloce, come 1/2.000 di secondo, congela il movimento ed è ideale per mantenere tutto nitido nell’inquadratura. All’estremo opposto, un tempo lungo, magari anche diversi secondi, trasforma gli elementi in movimento, come l’acqua, in setosi nastri sfocati.

2 – Modalità di lettura esposimetrica

Le fotocamere Canon offrono diversi metodi di misurazione esposimetrica per aiutarci a calibrare con precisione la luminosità di uno scatto. La misurazione cambia l’algoritmo che calcola l’esposizione: la lettura valutativa cerca di produrre una resa bilanciata sulla base di tutta l’inquadratura, quella parziale si concentra su una zona più piccola e centrata e solo di quella assicura una buona esposizione, quella spot considera solo un piccolo “punto” centrale.

3 – Cambiamo la profondità di campo

Profondità di campo è la definizione della fascia di apparente nitidezza davanti e dietro il punto di fuoco. La sua estensione dipende dall’apertura del diaframma (e da lunghezza focale e distanza di fuoco). Un diaframma aperto, come f/2.8, produce una profondità di campo ridotta e solo una piccola sezione dell’immagine appare nitida. Un diaframma chiuso, come f/22, limita la luce e impone un tempo più lungo, ma crea anche una zona nitida più ampia.

4 – Modalità manuale

Se vogliamo un controllo completo, adottiamo la modalità di esposizione manuale, corrispondente alla lettera M sulla ghiera. In questo modo possiamo scegliere da soli tutti i parametri di scatto. Teniamo presente che, anche se non influisce sull’effettiva esposizione perché la fotocamera non interviene a modificarla, la lettura suggerita dall’esposimetro è comunque influenzata dal tipo di misurazione impostata. La modalità manuale è ideale per lavorare con il flash o con luci da studio e in tutti gli scenari in cui vogliamo bloccare le impostazioni. Conviene però ricontrollare di frequente gli scatti, per assicurarci che le esposizioni vengano come ci aspettiamo.

5 – Riduciamo il rumore

Il valore ISO determina la sensibilità del sensore alla luce. Ai livelli più bassi, come ISO 100, il sensore richiede tempi di scatto più lunghi, ma produce immagini di qualità superiore. Man mano che alziamo il livello ISO, il sensore diventa più sensibile alla luce, permette di accedere a tempi più veloci e di ottenere buoni risultati a mano libera anche in situazioni di luce scarsa, ma introduce più rumore digitale, con una progressiva perdita di qualità di immagine.

6 – Il flash incorporato

Quando la fotocamera impostata su AUTO rileva che la luce è insufficiente per l’esposizione, estrae il suo piccolo flash a scomparsa (se ne è dotata). Il lampo, proveniente da sopra l’obiettivo, può produrre una luce dura e sgradevole. Per un effetto più naturale, può essere preferibile scegliere un’ambientazione più luminosa per lo scatto, o alzare gli ISO fino ad arrivare a un tempo abbastanza veloce per scattare a mano libera. Oppure procuriamoci un flash esterno Speedlite!

7 – HDR

Un’immagine HDR (ad alta gamma dinamica, dall’inglese High Dynamic Range) è composta da diverse esposizioni “fuse” insieme per ottenere una gamma di toni più estesa – dalle luci alle ombre. Possiamo realizzare una sequenza di scatti in bracketing, oppure attivare la modalità HDR della fotocamera, ma questa ci limita al formato JPEG; una serie di tre scatti in bracketing, invece, può essere salvata anche in RAW e unita in Photoshop per un risultato ben più efficace.

8 – Video

Mirrorless e reflex Canon sono ottime anche per la produzione di filmati. A seconda dei modelli, troviamo la modalità dedicata sulla ghiera o vicino al pulsante Live View. Il tempo di scatto deve sempre essere doppio rispetto al frame rate: se giriamo a 25 fps, impostiamo 1/50 di secondo per avere un risultato naturale, poi lavoriamo su diaframma e ISO finché l’anteprima a schermo non sarà correttamente illuminata.

9 – Un nuovo aspetto

Tutte le fotocamere Canon offrono una serie di Stili Foto/Picture Style che possiamo applicare dal menu per cambiare l’aspetto delle immagini. Il più interessante è lo stile monocromatico, che ci permette di previsualizzare sullo schermo posteriore l’effetto dell’immagine in bianco e nero. Se scattiamo in RAW, il file manterrà i colori e potremo convertirlo in bianco e nero in post-produzione.

10 – Avviso sovraesposizione

Un cielo molto luminoso rischia con facilità di venire bianco e bruciato in un’immagine ed è difficile da recuperare in post-produzione, anche se abbiamo scattato in RAW. Attiviamo la funzione di Avviso sovraesposizione per vedere lampeggiare le zone sovraesposte durante la riproduzione degli scatti: sapremo con certezza se e dove abbiamo perso dettaglio e potremo così correre ai ripari, realizzando una nuovo scatto con l’appropriata compensazione.

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