Potente e versatile, la Nikon Z 9 è dotata di un autofocus implacabile e di altre sorprendenti caratteristiche.

9 Giugno 2022 di Redazione Redazione

Pensata per i professionisti dello sport, la mirrorless Nikon Z 9 si rivela uno strumento potente e versatile in ogni situazione. La Z 9 è stata recentemente premiata quale Miglior fotocamera full frame professionale ai TIPA World Awards 2022.

L’ammiraglia mirrorless Nikon Z 9

Addirittura più robusta e resistente agli agenti atmosferici della già solidissima reflex D6, la Nikon Z 9 si basa sul processore di elaborazione EXPEED 7 (dieci volte più veloce del precedente). Nonché su un innovativo sensore stacked full-frame da 45,7 MP.

La struttura “a strati” del CMOS colloca il circuito di elaborazione del segnale ad alta velocità a un livello differente rispetto all’area dei pixel. Consente così di raggiungere notevoli performance nell’elaborazione dei dati, a partire dalla velocità massima nello scatto a raffica. Questo raggiunge i 20 frame al secondo in formato RAW a pieno formato (con un buffer di ben mille scatti se si usano schede ProGrade Digital CFexpress Tipo B 2.0 Cobalt 1700R) e i 30 fps in JPEG alla massima risoluzione. Arriva addirittura a 120 fps se ci bastano foto JPEG da 11 megapixel con tanto di tracking AF/AE attivo.

Nikon Z 9

Via l’otturatore meccanico

Il rapidissimo readout dei dati (la Z 9 sarebbe 12 volte più performante della acclamata Z 7II) e la frequenza di scansione più veloce al mondo hanno permesso a Nikon di eliminare del tutto l’otturatore meccanico. 

A differenza di quello meccanico, un otturatore elettronico non ha parti in movimento, quindi permette anche di scattare in sostanziale silenzio. Sono molte le situazioni in cui può migliorare il nostro tasso di successo, dalla fotografia naturalistica ai ritratti di strada. Inoltre, l’otturatore elettronico non causa vibrazioni e promette in generale risultati potenzialmente più nitidi – con tempi di posa fino a 1/32.000 di secondo.

Tra uno scatto e l’altro non assisteremo al classico “blackout” nel mirino o sullo schermo, quindi il momento dell’acquisizione delle immagini sarà evidenziato con segnalazioni visive e/o audio (impostabili su tre differenti livelli di volume) che ci indicheranno quando staremo effettivamente fotografando.

Il tempo di sincronizzazione flash assicurato dal nuovo otturatore elettronico è pari a quello della controparte meccanica, ovvero 1/200 o 1/250 di secondo.

Autofocus implacabile

La combinazione hi-tech di sensore, processore e attacco Z fa sì che l’AF sia il più efficace di qualsiasi altro sistema presente sulle fotocamere Nikon finora apparse sul mercato. È basato su 493 punti e include 405 punti area AF “auto” (quelli in grado di identificare automaticamente il soggetto e acquisire il giusto fuoco) – un numero cinque volte superiore rispetto alla Z 7II.

I dieci modi area AF ci consentono di ottimizzare la configurazione dell’autofocus per qualsiasi tipo di attività, ma è soprattutto la formidabile capacità di riconoscere automaticamente il soggetto che fa la differenza rispetto anche al più recente passato (D6 compresa).

Grazie a potenti algoritmi di machine learning, non solo la Nikon Z 9 è in grado di “agganciare” con precisione persone (volti, occhi, teste e parte superiore del corpo), animali (corpi, teste e occhi) e veicoli (motociclette, automobili, biciclette, aerei e treni).

Ma può riconoscere automaticamente fino a nove diversi tipi di soggetto all’interno di un singolo fotogramma, per poi seguirli tutti individualmente – con la possibilità naturalmente di specificare quale sia il soggetto che davvero ci interessa intercettare. La macchina è in grado di effettuare 120 calcoli AF al secondo, per non perdere un colpo nemmeno attivando lo scatto continuo a 120 fps.

Tracking 3D

Appare qui, per la prima volta su una mirrorless Nikon, anche il tracking 3D in modalità AF-C delle reflex pro. La Z 9 aggancia il soggetto e non lo molla mai reagendo immediatamente ai suoi cambiamenti di posizione, orientamento o velocità, e addirittura prevedendone gli spostamenti.

Mirino e schermo

Per assecondare le doti velocistiche della fotocamera e dei suoi tipici soggetti, Nikon ha sviluppato un luminosissimo (3.000 cd/m2) mirino elettronico a prova di ritardi e blackout. Nonostante la risoluzione non certo esagerata, questo assicura ai fotografi abituati alle reflex una visione in tempo reale della situazione sulla scena. 

In più, a differenza della sorella D6, lo schermo sul retro è un touchscreen inclinabile sia in senso orizzontale sia verticale. Non offre la grande versatilità dei display del tutto snodati, ma rappresenta un bel passo avanti su una macchina pro, soprattutto per i videomaker che sempre più spesso si trovano a riprendere in formato ritratto per le esigenze dei device portatili come lo smartphone.

Nikon Z 9

8K Per videomaker esigenti

Sapevamo che la Nikon Z 9 avrebbe stupito anche dal punto di vista dei video. La macchina è in grado di riprendere in formato 8K a pieno formato.

Naturalmente la Z 9 può riprendere anche in 4K, fino a 30p con sovracampionamento da 8K o fino a 120p con pixel binning e line skipping. La compressione interna prevede la scelta tra ProRes 422 HQ (10 bit), H.265/HEVC (8/10 bit) e H.264/AVC (8 bit), nei formati file .MOV o .MP4. Con l’update del firmware avremo a disposizione anche ProResRAW a 12 bit.

Tutte le modalità video prevedono i supporto all’autofocus con rilevamento degli occhi. Da sottolineare il raddoppio di banda dell’uscita HDMI – soluzione che permette un uso più professionale dei monitor esterni. 

www.nikon.it

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