Fotografo personale e amico di John Lennon, Bob Gruen documenta con i suoi scatti i dieci anni trascorsi dall’ex Beatles a New York.

8 Luglio 2024 di Redazione Redazione

Ultima settimana per visitare la mostra Bob Gruen: John Lennon, The New York Years, ospitata fino al 14 luglio 2024 al MarTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Il percorso espositivo riunisce 60 fotografie e testi che raccontano gli anni trascorsi da John Lennon e Yoko Ono a New York attraverso l’obiettivo del fotografo Bob Gruen.

Bob Gruen fotografa John Lennon: la mostra a Taranto

Riconosciuto come uno dei fotografi più importanti della scena musicale e culturale degli ultimi quarant’anni – Rolling Stones, Elvis, Madonna, Bob Dylan, Bob Marley, Tina Turner sono alcuni dei protagonisti dei suoi scatti –, Bob Gruen (New York, 1945) divenne fotografo personale e amico di John Lennon e Yoko Ono che, dopo lo scioglimento dei Beatles, nel 1971 si erano trasferiti nella metropoli statunitense.

Ne nacque una della collaborazioni più importanti del fotografo. Che in quegli anni scattò alcune delle immagini più note di John Lennon. Come quelle, realizzate nel 1974, in cui l’ex Beatles indossa la t-shirt bianca con la scritta New York City, che Gruen stesso gli aveva comprato in una bancarella per turisti circa un anno prima. Ancora, le immagini di Lennon e Yoko mentre camminano insieme in un parco, Sean Lennon appena nato, Lennon davanti alla Statua della Libertà mentre fa il segno della pace.

I Beatles e l’AI

Bob Gruen frequenta l’appartamento della coppia nel Dakota Building (fuori dal quale Lennon venne assassinato l’8 dicembre del 1980). Proprio qui, nel 1977, l’artista registrò alcune audiocassette. In quelle registrazioni si trovano brani come Free as a Bird e una prima versione di Real Love – che furono “completate” da McCartney, Harrison e Ringo e pubblicate postume tra il 1995 e il 1996 nella Beatles Anthology. Ma anche Now and Then, che invece dovette attendere molti anni – e l’avvento dell’intelligenza artificiale – per vedere la luce. Infatti, solo nel 2022, grazie all’AI fu possibile separare le tracce di pianoforte e la voce di Lennon e completare il brano, pubblicato poi nel novembre 2023.

La mostra, dunque, oltre a documentare dieci anni di vita professionale e privata di Lennon, invita a riflettere sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte dei superstiti membri dei Beatles, ancora una volta pronti, come in passato, a utilizzare la miglior tecnologia a disposizione per realizzare il miglior prodotto possibile.

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