Chi l’ha detto che per dar vita al ritratto fotografico perfetto occorre rispettare tutte le regola dalla A alla Z?

21 Dicembre 2022 di Redazione Redazione

Prosegue la nostra rubrica dedicata alle tecniche e ai trucchi per dar vita al ritratto fotografico perfetto. Dopo aver visto come gestire la luce e il punto di vista, oggi scopriamo quando è bene violare le regole…

25 trucchi per il ritratto fotografico perfetto

Perché a noi fotografi piacciono così tanto le convenzioni? Ci sono regole per ogni cosa: per la posa, per la composizione, per l’esposizione, senza dimenticare l’immancabile “regola dei terzi”… E dove è scritto che sia sempre necessario rispettarle? Certo, è fondamentale conoscerle, ma è bello anche prendersi dei rischi violandole, se il risultato sarà un’immagine di impatto e, soprattutto, unica! 

Retaggi del passato

«In realtà», spiega Paul Wilkinson, «la maggior parte delle regole nasce da cliché: gli artisti hanno trovato cose che “funzionano” e queste, nel corso dei secoli, sono diventate perle di comprovata saggezza. Ma sono tutte scelte arbitrarie.

Prendiamo l’illuminazione di un viso, per esempio. Se illuminassimo il volto dal basso, stile film horror? Certo, in questo caso staremmo combattendo contro madre natura: l’evoluzione ha giocato un ruolo significativo nel motivo per cui ci piacciono i volti illuminati dall’alto – è da lì che ci aspettiamo che arrivi la luce, grazie (letteralmente) al cielo!».

25 trucchi per il ritratto fotografico perfetto: violiamo le regole

16- Non dovrebbe funzionare, ma…

Giochiamo con la luce e spostiamo il soggetto finché non vedremo qualcosa di interessante. Tecnicamente, la foto in alto dovrebbe essere sbagliata: l’illuminazione ha illuminato la parte posteriore del cappotto e la guancia, oltre a far emergere il naso, eppure in qualche modo la foto ha in sé una magia non convenzionale, con un’interessante alone noir.

17 – Dimentichiamo le abitudini

ritratto fotografico perfetto
Foto di Paul Wilkinson

Usciamo dalla nostra comfort zone e illuminiamo il viso con risultati che appaiano disturbanti, come in questo caso: la luce dal basso e il riflesso nella parte bassa degli occhi sono ben lontani dalle convenzioni del ritratto, eppure… 

18 – Proviamo un’ottica diversa

Gli obiettivi grandangolari di solito non si usano nella ritrattistica: bisogna riempire l’inquadratura e farlo con qualcosa di più ampio di un 50 mm può produrre evidenti distorsioni prospettiche. Perché, tuttavia, non sfruttarle per risultati creativi? Non dovete aver paura di provare qualcosa che normalmente non fareste. Il consiglio comunque, se volete esagerare, è di spiegare al soggetto cosa avete intenzione di fare, per anticiparne le reazioni.

19 – L’ironia del mondano

Foto di Paul Wilkinson

Racconta Paul: «A metà dello shooting abbiamo pranzato in una piccola caffetteria: le pareti erano bianche, la cliente aveva una camicia bianca e i capelli biondi, c’era una bella luce proveniente da una finestra e c’era un cartello di divieto di fumo appeso storto al muro. Ovviamente, non ho resistito: la foto praticamente… si è scattata da sola! Non ho davvero infranto nessuna regola “fotografica” qui, ma ho sparso un po’ di… humour visivo sul set, anche se completamente improvvisato!».

20 – Scatti… al confine

Infine, proviamo a mettere i soggetti ai confini dell’inquadratura e a creare del movimento in modo tale che sembrino da un momento all’altro destinati a cadere fuori dalla foto!

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