Dall’alba al tramonto, quattro idee per utilizzare la luce naturali per ritratti suggestivi e dai diversi “mood”.

16 Agosto 2024 di Redazione Redazione

Quattro trucchi per sfruttare le differenti qualità della luce naturale per ritratti dai più svariati “mood”, dall’alba al tramonto.

Come sfruttare la luce naturale nei ritratti

1 – Troviamo la luce

Una buona illuminazione è l’ingrediente chiave di ogni genere fotografico, a maggior ragione per la ritrattistica. La qualità della luce – la sua “morbidezza”, la tonalità e la forza – può avere un enorme impatto sul risultato.

Se decideremo di scattare sfruttando la luce naturale, è possibile trovare condizioni ideali per i ritratti in qualsiasi location (o quasi). In generale, le aree in ombra ci offriranno una luce morbida e diffusa che valorizzerà i volti, mentre, al contrario, il sole diretto creerà ombre dure e poco gradevoli sul viso – e farà anche strizzare gli occhi al soggetto!

Un piccolo trucco per valutare rapidamente la situazione ovunque ci troviamo: alziamo la mano e studiamo come cade la luce (direzione, qualità e colore) su di essa.

2 – L’ora dorata

Quando il sole è vicino all’orizzonte, si ha un doppio vantaggio. In primo luogo, la luce ha un angolazione bassa: possiamo approfittarne per posizionare il soggetto in modo che la luce lo colpisca lateralmente sottolineandone i volumi o crei una suggestiva retroilluminazione (oppure un’altrettanto affascinante silhouette).

Quando la luce è molto bassa, possiamo persino includere il sole nell’inquadratura per ottenere un “effetto stella” o un bel lens flare.

Il secondo vantaggio è che la luce del sole al tramonto assume toni caldi capaci di restituire un “mood” unico. Inoltre, alle estremità del giorno, è più diffusa poiché deve attraversare una sezione maggiore dell’atmosfera terrestre, con il risultato che la luce diretta è più morbida rispetto a quella “dura” di mezzogiorno.

3 – Rimbalzi naturali

C’è un motivo per cui le persone appaiono sempre al meglio sui campi di sci o sulle spiagge caraibiche: la luce che proviene dall’alto rimbalza sulla neve o sulla sabbia e “riempie” le ombre sul viso e sul corpo.

Quando scattiamo un ritratto, cerchiamo angoli in cui la luce rimbalzi sulle superfici naturali o artificiali. Cominciamo a guardarci intorno e troveremo “riflettori” naturali ovunque – un muro, il piano di un tavolo, persino la fiancata di un furgone bianco. Teniamo presente che la luce assume il colore della superficie su cui rimbalza, quindi quelle verdi o blu, ad esempio, potrebbero compromettere la resa dei toni della pelle aggiungendo una dominante innaturale.

4 – Il pannello riflettente

Se non ne possediamo già uno, procuriamoci un pannello riflettente “5-in-1”. Costano relativamente poco e sono preziosissimi per il ritratto!

Quando scattiamo dei primi piani, chiediamo a un assistente o al soggetto stesso di tenere il lato bianco del pannello sotto il mento per far rimbalzare la luce nelle ombre, attenuare le borse sotto gli occhi e dare brillantezza agli occhi.

Possiamo usarlo anche per mettere in ombra il viso quando la luce del sole è troppo diretta, oppure come “diffusore” (se è prevista questa funzione) per ammorbidirla. Se riprendiamo il soggetto con le spalle retroilluminate da un sole basso, il pannello è utile per far rimbalzare la luce sul viso in ombra.

È possibile impiegarlo anche per altri scopi, ad esempio per muovere l’aria e creare un “effetto vento” sui capelli lunghi di modelle e modelli.

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