Scopriamo come rendere più accattivante l’immagine del Colosseo realizzando lunghe esposizioni in pieno giorno con un filtro ND da 16 stop.

16 Novembre 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Scopriamo come creare lunghe esposizioni a qualsiasi ora del giorno, armandoci di un filtro ND da 16 stop e di molta pazienza.

Lunghe esposizioni… al Colosseo

Fotografare una location celeberrima come il Colosseo a Roma non è sempre facile. Questo monumento, infatti, attira turisti da tutto il mondo e fotografi a migliaia. Per questo motivo, non solo è complicato scattare una foto che non sappia di “già visto”. Ma è altrettanto complesso trovare un’inquadratura che non comprenda persone.

Per fortuna può venirci in aiuto un filtro a densità neutra di forte intensità. Ci permetterà, infatti, di impostare tempi di posa di 1-2 minuti (o più) anche in piena luce – il che significa che le persone che passano davanti all’obiettivo non verranno registrate nello scatto. Inoltre, allungare i tempi creerà un’incantevole sfocatura di movimento nelle nuvole, che renderà più accattivante l’immagine.

Quanti stop?

Resta da chiedersi quanto “forte” debba essere il filtro ND per ottenere un buon risultato. I modelli da 10 stop sono molto diffusi, ma non sempre sono sufficienti in pieno giorno. Un filtro da 16 stop apre invece la porta a tempi di esposizione lunghissimi: interi minuti anche sotto il sole di mezzogiorno!

Tuttavia, restano alcuni fattori da considerare quando si utilizzano filtri ND quasi impenetrabili come questo. In primo luogo, ci sono i tipici aspetti pratici della ripresa di lunghe esposizioni, come il saldo posizionamento del treppiede, la complessa messa a fuoco e la prevenzione della luce parassita. Poi ci sono le preoccupazioni relative all’immagine, come l’aumento del rumore e l’introduzione di dominanti di colore

E con tempi di esposizione superiori a 1-2 minuti, c’è anche da sopportare l’attesa. Ma la pazienza verrà ricompensata con risultati sempre sorprendenti!

I preparativi

lunghe esposizioni

1 – Un solido treppiede
La fotocamera deve rimanere perfettamente immobile per diversi minuti, quindi un supporto è d’obbligo. Piazziamoci in un punto che non sia d’intralcio alle persone che passano o agli altri fotografi. Qualora ci fossero divieti nell’uso del treppiede, appoggiamo la fotocamera su un muretto, una borsa o un cuscinetto “beanbag”.

2 – Filtro ND da 16 stop 
Un filtro a densità neutra da 16 stop allunga i tempi di esposizione a minuti o addirittura a ore. In pieno sole, una velocità dell’otturatore di 1/500 di secondo diventa di 2 minuti e 11 secondi. Una buona durata per sfocare le nuvole e rimuovere turisti o veicoli di passaggio.

3 – Persone e veicoli
Uno dei vantaggi di scattare lunghe esposizioni in luoghi affollati come questo è che le persone o i veicoli che si muovono nella scena non vengono registrati nell’esposizione (a meno che non rimangano nella stessa posizione per molto tempo). È quindi un ottimo modo per eliminare la folla e il traffico.

4 – Nuvole che si muovono piano
Quando i tempi di esposizione raggiungono diversi minuti, il movimento delle nuvole si trasforma in fotogeniche strisce sfocate. Questa tecnica tende ovviamente a essere più efficace con soffici nuvole su un cielo blu, mentre è meno d’impatto nei giorni di cielo coperto.

5 – Controllo a distanza
Lo smartphone è molto utile per le lunghe esposizioni. Infatti, è possibile calcolare i tempi di esposizione a seconda del filtro ND montato utilizzando app gratuite come NDTimer. Se la fotocamera è in grado di connettersi allo smartphone stesso, è possibile utilizzare quest’ultimo per avviare e interrompere la lunga esposizione senza toccare la macchina.

6 – Il “tappo” del mirino
Con le reflex, c’è sempre il rischio che la luce penetri nella fotocamera e rovini l’esposizione. Il mirino ottico, infatti, non è impermeabile ai raggi del sole, quindi è meglio coprirlo con l’apposito “tappo” che troviamo sulla cinghia. Anche l’attacco del filtro può lasciar passare un po’ di luce: se necessario, usiamo del nastro adesivo nero per coprirne i bordi.

Lunghe esposizioni: la tecnica passo passo

1 – Scattiamo una foto di prova
Prima di applicare il filtro, facciamo uno scatto di prova per determinare l’esposizione “base” della scena. Usiamo la modalità di scatto con cui ci sentiamo più a nostro agio: una buona opzione è Priorità di apertura, con diaframma f/8, ISO 100. Regoliamo l’inquadratura a nostro piacimento.

2 – Blocchiamo la messa a fuoco
Il filtro è quasi opaco: una volta posizionato non è possibile mettere a fuoco o comporre. Prima di agganciarlo, quindi, affidiamoci all’autofocus poi blocchiamo la messa a fuoco passando alla modalità manuale. Montiamo il filtro (facendo attenzione a non spostare il treppiede!) e, se usiamo una reflex, copriamo il mirino.

lunghe esposizioni

3 – Usiamo un “big stopper”
Il filtro da 16 stop è adatto a condizioni di luce diurna con cielo luminoso. È eccessivo invece per la maggior parte delle altre situazioni – ad esempio, non lo consigliamo in condizioni di scarsa illuminazione, a meno che si abbiano quattro ore di tempo per l’esposizione! Ma se ci piacciono il look dei tempi lunghi o le scene minimaliste, è un’ottima aggiunta al nostro kit.

4 – Calcoliamo l’esposizione
È utile usare un calcolatore dell’esposizione come quello integrato nell’app PhotoPills. Inseriamo i valori base misurati nel nostro scatto di prova senza filtro, impostiamo il numero di stop del filtro e lasciamo che l’applicazione calcoli la nuova velocità dell’otturatore. Ogni stop raddoppia il tempo: 1/200 di secondo diventa 5 minuti e 28 secondi.

5 – Passiamo alla modalità Bulb
La maggior parte delle fotocamere raggiunge un tempo di posa massimo di 30 secondi, quindi se ci servono valori più lunghi per le nostre lunghissime esposizioni dobbiamo passare alla modalità Bulb (B sulla ghiera). Per non introdurre vibrazioni, usiamo un sistema di rilascio via cavo o wireless, oppure lo smartphone.

6 – Teniamo il tempo
Teniamo d’occhio un timer per controllare la durata dell’esposizione. Le condizioni possono cambiare durante la posa e potrebbe essere necessario modificare al volo il tempo. In questo caso il sole è spuntato durante un’esposizione programmata di cinque minuti, quindi l’abbiamo interrotta a due minuti e 16 secondi.

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