Questa settimana vi portiamo con noi sul set di un ritratto ambientato. Scopriremo insieme tutti i segreti di questo genere, dall’illuminazione ai cliché da evitare.
Un vecchio edificio dall’aspetto fatiscente (ma, attenzione, messo in sicurezza per lavorare senza pericoli) è diventato il set perfetto per la nostra sessione fotografica. L’obiettivo era di realizzare qui dei ritratti “ambientati” e la location si è rivelata perfetta. Abbiamo portato con noi un kit di luci a batteria di Phottix, le nostre reflex, qualche accessorio e, naturalmente, i modelli protagonisti dello shooting.
La sfida più grande si è rivelata quella di gestire l’illuminazione. Infatti, a stanze completamente al buio – in cui ci siamo affidati esclusivamente alle monotorce – si sono alternati ambienti inondati dai raggi del sole. Dunque, si è reso necessario bilanciare la luce naturale con quella dei flash. Un compito non sempre facile ma che, con l’aiuto di modificatori come i softbox, siamo riusciti a portare a termine con successo.
Ritratto ambientato: scatto n. 1
Per evitare il cliché della solita “foto alla modella discinta”, per la foto qui sopra abbiamo usato una sola torcia. Ciò ha contribuito a creare un’immagine più “drammatica”. La ragazza sembra sdraiata e ripresa dall’alto. Ma la foto è stata scattata semplicemente facendo posare il soggetto davanti a due vecchie porte appoggiate a una parete malconcia.
Le texture del muro e i colori terrosi fanno sembrare la scena come uscita da un quadro astratto. Per rendere ancora più evidenti le trame, abbiamo sollevato una monotorcia (con beauty dish) tramite uno stativo telescopico sostenuto da un assistente, puntando il fascio verso il basso. La luce obliqua ha creato ombre che hanno reso più tridimensionale la scena.
Dopo un paio di scatti di prova, abbiamo chiesto alla modella di fissare direttamente la monotorcia. Ciò ha permesso di enfatizzare il viso e la parte superiore del corpo. E di creare una connessione diretta tra lei e la luce – come se la ragazza stesse guardando attraverso una finestra sul soffitto.
Perché la foto “funziona”
- La location, pur vecchia a malandata, è affascinante.
- La luce che “cade” dall’alto crea un’interessante interazione con la ragazza.
- Osservando i vari scatti di prova, chiedere alla modella di guardare verso la luce è risultata la scelta migliore.