21 Maggio 2021 di Redazione Redazione

Vi accompagniamo su un set fotografico per svelarvi tutti i segreti di un ritratto perfetto! 4 scatti diversi e tanti consigli su tecnica e attrezzatura.

Ritratto: set 4

Il nostro scatto preferito è stato realizzato al crepuscolo. Con l’aiuto di una lampada PIXAPRO con softbox, siamo rimasti ancora un po’ in giro. La nostra modella ha sfilato per noi con un morbido cappotto di velluto nero.

ritratto

Per centrare tutta l’enfasi su di lei siamo stati attenti a non includere nell’inquadratura le luci della strada. Cerchiamo sempre di rimanere all’altezza degli occhi del soggetto. Usiamo un pannello riflettente per schiarire il viso e assicuriamoci che i tratti risultino nitidi. Proviamo a stringere sul soggetto da lontano, come in questo caso con un 105 mm, per sfruttarne la compressione prospettica.

Usare un flash separato dal corpo macchina, soprattutto al crepuscolo, quando i livelli di luce calano in fretta, può sembrarci difficile. Se necessario, alziamo la sensibilità. Qui siamo arrivati a ISO 500 e così abbiamo potuto catturare una traccia dello sfondo, che appare presente, ma abbastanza delicato da non rubare attenzione. L’ombra scura sul viso di Kirstie in questo caso funziona. Aggiunge, infatti, atmosfera all’immagine.

La luce in esterni

Non c’è alcuna differenza teorica tra l’illuminazione in studio o in esterni. Diffondere il lampo del flash è essenziale per ottenere risultati di qualità. Usiamo un beauty dish o un ombrello diffusore su uno stativo. E aggiungiamo sempre un riflettore per realizzare un effetto morbido e avvolgente.

Beauty dish

È una parabola metallica che si monta sulle unità flash per produrre una luce a metà strada tra quella diretta e quella filtrata da un diffusore come il classico softbox. L’effetto può variare a seconda del diametro del piatto e se si usano o no “modificatori” come le griglie a nido d’ape per concentrare ancor di più il fascio di luce.

Ritratto e tempo di sincronizzazione

Quando attiviamo l’otturatore premendo il pulsante di scatto, la prima tendina si apre per consentire l’esposizione del sensore. La seconda si chiude per concludere l’operazione. Durante le esposizioni veloci, l’otturatore non è mai completamente aperto. Infatti, la seconda tendina segue la prima in rapidissima successione. Per questo, usando il flash, c’è un tempo di scatto oltre il quale non si può accorciare l’esposizione (“tempo di sincronizzazione”, appunto), pena la produzione di foto illuminate solo lungo una striscia.

Il tempo di sync rappresenta la massima velocità a cui il lampeggiatore può ancora sincronizzarsi con l’otturatore, di solito pari a 1/200 di sec. Alcuni flash offrono la funzione di sincro ad alta velocità. Questa aggira il problema sparando più lampi in rapida sequenza durante l’esposizione, permettendo così di illuminare l’intero fotogramma. Tuttavia, riduce la potenza massima del flash.

 

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