13 Dicembre 2016 di Redazione Redazione

ARENGARIO DI MONZA

GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016, ORE 17.15

LA CONFERENZA DI PIERO POZZI

STORIE DI AUTORITRATTI


Proseguono le iniziative collaterali legate alla mostra Vivian Maier. Nelle sue mani, in corso fino all’8 gennaio 2017, all’Arengario di Monza.


Maier_018, 5/3/13, 5:25 PM, 16C, 5732x6036 (154+883), 100%, Custom,  1/60 s, R43.5, G15.1, B27.4


Il prossimo appuntamento è in programma all’Arengario di Monza, giovedì 15 dicembre, ore 17.15. 
Protagonista sarà Piero Pozzi, docente al Politecnico di Milano, che approfondirà alcune delle questioni che caratterizzano il linguaggio e la storia della fotografia stessa, trasformando così la mostra in un’occasione per un’ulteriore confronto e crescita culturale.
Nella prima parte della conferenza, dal titolo Storie di autoritratti, si ripercorrerà la presenza dell’autore dentro la scena, da Diego Vélazquez a Ugo Mulas. Quindi, si analizzerà la nuova epoca, ovvero da quella dell’autoscatto con la fotocamera analogica sul cavalletto per una fruizione personale e privata a quella del selfie, condiviso in tempo reale sui social media.
All’incontro si accede con il biglietto d’ingresso alla mostra, senza prenotazione fino ad esaurimento posti.La mostra Vivian Maier. Nelle sue mani è curata da Anne Morin, promossa dal Comune di Monza, prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con diChroma photography, John Maloof Collection, Howard Greenberg Gallery, New York, realizzata con la consulenza scientifica di Piero Pozzi.
La rassegna nasce dal desiderio di rendere omaggio a questa straordinaria artista che mentre era in vita ha realizzato un numero impressionante di fotografie senza farle mai vedere a nessuno, come se volesse conservarle gelosamente per se stessa.
Attraverso un racconto per immagini composto da oltre cento fotografie – in maggior parte mai esposte prima in Italia – in bianco e nero e a colori, oltre che da pellicole super 8 mm, il percorso espositivo descrive Vivian Maier da vicino, lasciando che siano le opere stesse a sottolineare gli aspetti più intimi e personali della sua produzione.

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