Clearwater International a Milano ospita “Se tutto bruciasse” di Alessandro Calabrese, una riflessione sul modo di produzione delle immagini.

5 Aprile 2024 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

In occasione della Milano Art Week 2024, dal 10 aprile al 31 maggio gli uffici della società Clearwater International ospitano la mostra di Alessandro Calabrese Se tutto bruciasse. L’esposizione, a cura di Francesca Interlenghi, è realizzata in collaborazione con la galleria d’arte contemporanea Viasaterna.

Genre Painting
Alessandro Calabrese, Genre Painting #08, 2024, stampa lambda su carta lucida, cm 50×70 © Alessandro Calabrese, courtesy Viasaterna

Se tutto bruciasse: la mostra a Milano

Qual è il futuro dell’immagine nella società dell’immagine? Qual è il suo rapporto con l’economia umana e, in particolare, con le nostre abitudini di consumo? Sono queste alcune delle domande attorno a cui ruota la riflessione di Alessandro Calabrese. Che, attraverso le 12 opere fotografiche in mostra, indaga il modo di produzione delle immagini, la bulimia che oggi contraddistingue la loro produzione e fruizione.

Nel solco della rivisitazione in chiave contemporanea della pittura di genere, iniziata dall’artista nel 2021, per questo progetto Alessandro Calabrese parte da un archivio di immagini da lui stesso realizzate. Si tratta di immagini ottenute da fotogrammi di film in cui le persone si abbracciano e da fotografie con composizioni floreali, stampate in formato A4, su carta fotografica lucida. La carta viene però utilizzata dal lato sbagliato e questo fa sì che l’inchiostro non penetri, costringendo la rappresentazione in un limbo, temporaneo e instabile. L’unico modo per dare permanenza e fissare la composizione è di fotografarla nuovamente, con esiti di vibrante cromatismo e forte accento pittorico.

Alessandro Calabrese, Still Life
Alessandro Calabrese, Still Life #01, 2021, stampa lambda su carta lucida, cm 140×100 © Alessandro Calabrese, courtesy Viasaterna

A dare ragione del titolo della mostra è la curatrice Francesca Interlenghi: “Il titolo della mostra sottende una riflessione che non è solo di ordine estetico ma anche, e soprattutto, di carattere etico perché ricolloca le nostre azioni all’interno di un ecosistema che implica nuovi parametri, rivelando la necessità di rinegoziare i termini della nostra presenza nel mondo. Se tutto bruciasse allora, quale tra i molteplici scatti di cui siamo quotidianamente autori vorremmo salvare? Quale vorremmo conservare a testimonianza della nostra identità?”. Domande che l’autore lascia a tutti noi…

Alessandro Calabrese

Nato a Trento nel 1983, laureato in architettura, vive e lavora a Milano, dove insegna presso la NABA – Nuova Accademia di Belle Arti. Nel 2015 il magazine e museo olandese FOAM lo seleziona fra i talenti emergenti internazionali per il suo A Failed Entertainment, con il quale inoltre espone al MACRO di Roma. Nel 2017 presenta la prima personale Impasse presso la galleria Viasaterna, in cui viene esposto il corpo di lavoro The Long Thing.

Seguono, tra le altre, le mostre a Palazzo Reale Milano per il Premio Cairo nel 2018 e la collettiva After Monet al Mart di Rovereto nel 2020. Dopo la mostra Are People Flowers? presso Viasaterna e la partecipazione alla collettiva Milano Piano Zero alla Triennale Milano nel 2021, nel 2023 torna a esporre a Palazzo Reale nell’ambito della collettiva 13 fotografi per 13 musei.

Info

Clearwater International
Via Agnello 8, Milano

Orari: da lunedì a venerdì, dalle ore 16 alle 19. Sabato 13 e domenica 14 aprile, apertura straordinaria dalle ore 11 alle 20.

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