21 Luglio 2020 di Redazione Redazione

21 Luglio 1969, ore 5.56 (ora italiana: l’astronauta statunitense Neil Armstrong posa il piede sul suolo lunare. È il primo uomo della storia.
La missione era iniziata il 16 luglio alle 9.32 (ora locale), quando il gigantesco razzo vettore Saturno 5, alto 111 metri si era alzato dalla rampa 39/B del centro spaziale Kennedy in Florida. Ci fu un momento di grande commozione quando Armstrong, giunto alla fine della scaletta del LEM (Lunar Excursion Module – Modulo Lunare), e fatto un breve salto per toccare il suolo, pronunciò la storica frase: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma è un grande balzo per l’umanità ». Poco dopo anche Aldrin lo seguì, mentre Collins rimase a bordo del Columbia. Sul suolo lunare i due iniziarono a sistemare le apparecchiature scientifiche e piantarono la bandiera degli Stati Uniti. Le attività di ricerca e raccolta dei campioni si protrassero per quasi tre ore. Terminate le operazioni e rientrati a bordo del Columbia, furono finalmente accesi i motori per tornare, da eroi, sulla Terra.

Neil Armstrong e la foto sulla Luna

Una delle fotografie più famose della storia fu scattata dall’astronauta Neil Armstrong e testimonia proprio l’arrivo della missione Apollo 11 sul suolo lunare. Per la prima volta un uomo è su una superficie non terrestre. Dopo millenni di osservazioni astronomiche, letteratura, leggende, la conquista della Luna è realtà. Dei tre astronauti – Collins, Aldrin e Armstrong – solo due scendono dal modulo lunare Eagle e solo Armstrong scatta delle fotografie. Non è un selfie, come si userebbe fare oggi, ma sceglie di fotografare ciò che vede davanti a sé: Buzz Aldrin che, a sua volta, mostra cosa ha di fronte grazie al riflesso sul casco, e cioè il suo comandante, la navicella con cui sono giunti fino a qui e qualche pezzo di attrezzatura. Il sogno dell’umanità, l’allunaggio, diventa una realtà documentabile. Armstrong e Aldrin continueranno a scattare fotografie e prendere reperti di roccia lunare per circa due ore e mezza prima di far rotta verso il pianeta Terra. L’eccezionalità dell’evento e delle immagini scatenò, oltre alla curiosità, il sospetto che l’allunaggio non fosse mai accaduto se non in uno studio cinematografico hollywoodiano. È la cosiddetta teoria del complotto lunare.

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