Fino al 10 aprile 2022, il celebre fotografo e cineasta francese Raymond Depardon è in mostra alla Triennale di Milano. Organizzata da Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, l’esposizione riunisce trecento fotografie, due film e tutti i libri monografici pubblicati dall’artista.
Raymond Depardon: passeggero del (suo) tempo
Giovane reporter dell’agenzia Dalmas, nel 1966 è uno dei co-fondatori dell’agenzia fotografica Gamma. Una decina d’anni dopo, inizia a collaborare con Magnum, di cui è tutt’oggi uno dei membri fondatori.
“Passeggero del (suo) tempo”, come lui stesso si definisce, sperimenta diversi modi di approcciare il mondo – prima la fotografia, poi la regia. In entrambi i casi, l’intento è di mettersi in disparte per lasciare posto al soggetto, senza cercare l’istante decisivo e preferendo il reale al sensazionale.
Il percorso espositivo
Appositamente ideata da Depardon per Triennale Milano, La vita moderna è stata concepita con la partecipazione dell’artista Jean-Michel Alberola, e con la scenografa Théa Alberola.
Otto le serie fotografiche proposte, a testimonianza della ricchezza dell’opera di Depardon, della diversità dei suoi soggetti e della coerenza del suo percorso. Sempre gli stessi sono, infatti, gli interrogativi che attraversano le sue immagini: quali sono i soggetti che richiamano il colore e quelli per cui si impone il bianco e nero? Come evocare, in un’immagine, le trasformazioni di un paesaggio? Qual è il posto del fotografo e qual è la giusta distanza dal soggetto?
Ad aprire l’esposizione la serie Errance (1999-2000), che rappresenta anche il filo conduttore dell’intero percorso. A seguire, le fotografie in bianco e nero di Communes (2020) e Manhattan Out (1980) e quelle a colori di Glasgow (1980). E ancora, La France (2004-2010), Rural (1990-2018) e il film New York, N.Y. (1986).
Raymond Depardon e il legame con l’Italia
In mostra anche due serie che testimoniano il rapporto che ha unito il fotografo al nostro Paese. Si potranno così ammirare diciassette scatti in bianco e nero da Piemonte (2001). E quelli della serie San Clemente (1977-1981) nella quale, incoraggiato da Franco Basaglia – pioniere della psichiatria moderna – Depardon fotografa la vita negli ospedali psichiatrici di Trieste, Napoli, Arezzo e Venezia.
Il percorso espositivo presenta, infine, un estratto dal film San Clemente (1980), girato nel manicomio dell’isola veneziana poco prima della chiusura.