Fino al 2 maggio, i Musei Civici di Bassano del Grappa ospitano la prima retrospettiva italiana dedicata a Ruth Orkin.

20 Dicembre 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Fino al 2 maggio 2022, i Musei Civici di Bassano del Grappa (VI) ospitano Ruth Orkin. Leggenda della fotografia. Nel centenario della nascita, la retrospettiva dedicata alla fotoreporter e cineasta americana approda, quindi, a Bassano (unica tappa italiana), per proseguire poi in un tour europeo.

Dichiara Barbara Guidi, nuova direttrice dei Musei Civici: «Sono molto lieta di presentare l’opera di questa protagonista della fotografia del Novecento. La sua capacità di fondere assieme, in un’alchimia perfetta e misteriosa, la forza coinvolgente del racconto e la freschezza dell’attimo catturato al volo, fa di lei una delle artiste tra le più affascinanti del secolo scorso».

Tra fotografia e cinema

Autrice del lungometraggio indipendente Little Fugitive, realizzato assieme al marito Morris Engel, premiato con il Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1953, Ruth Orkin ha sempre lasciato che il linguaggio cinematografico influenzasse la sua fotografia.

Lo si vede nelle immagini che immortalano personaggi illustri del mondo hollywoodiano o newyorchese, come Robert Capa, Lauren Bacall, Albert Einstein o Woody Allen. Ma anche negli scatti che raccontano scene di vita quotidiana.

Tra i lavori più celebri, American Girl in Italy, icona della fotografia del Novecento. Protagonista degli scatti Nina Lee Craig, studentessa statunitense di storia dell’arte che Ruth Orkin aveva conosciuto al rientro da un reportage in Israele.

Nella sequenza di immagini, che racconta l’esperienza di una giovane americana in viaggio nell’Italia del dopoguerra, Nina Lee Craig è ritratta per le strade di Firenze. Immersa in un’atmosfera che ricorda quella dei film americani degli anni Cinquanta, come l’iconico Vacanze romane.

Ruth Orkin

Figlia d’arte, crebbe nella Hollywood degli anni d’oro, il secondo e terzo decennio del Novecento. A dieci anni ebbe tra le mani la prima macchina fotografica, una Univex costata 39 centesimi. Ancora giovanissima parte in sella alla sua bici da Los Angeles per raggiungere New York e visitare l’Expo del 1939. Registrando in suggestive immagini luoghi e persone incontrati in questo lungo e solitario viaggio.

Dopo aver sognato di diventare regista per la MGM, si trasferisce a New York nel 1943 lavorando come fotografa in un locale notturno. Negli anni Quaranta scatta per i maggiori magazine del tempo come LIFE, Look, Ladies’ Home Journal.

Nel 1951 LIFE le commissiona un reportage in Israele. Aderisce alla Photo League nel 1952. Nel frattempo, accanto ai lavori commissionati dalle grandi testate, continua il suo personale viaggio nella quotidianità dando vita a progetti originalissimi come A World Outside My Window, pubblicato nel 1978, con il quale racconta semplicemente ciò che scorre sotto le finestre di casa.

www.museibassano.it

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