14 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

Sono moltissimi i fotografi che, per realizzare splendide foto di paesaggi, ricorrono al bianco e nero, tecnica da sempre considerata dai professionisti come un’opportunità incredibile per creare immagini di forte impatto e l’avvento del digitale ha solo amplificato queste possibilità. Il bello di un paesaggio in bianco e nero sta, in parte, nel ruolo giocato dalla combinazione di luce e condizioni meteo, che può fare del territorio che abbiamo di fronte un soggetto ideale per questo genere di ripresa. C’è da aggiungere che, a differenza del tradizionale paesaggio a colori, in cui si tende a scattare all’alba o al tramonto per beneficiare delle note “ore blu” e “ore d’oro”, il bianco e nero consente di ottenere eccellenti risultati in molti altri momenti della giornata, e persino con la pioggia, che è una condizione estremamente difficile quando si fotografa a colori. Tutte queste considerazioni non significano affatto che la luce e le condizioni meteo non siano importanti nel caso di uno shooting in bianco e nero, ma che è possibile ampliare il proprio raggio d’azione, scattando anche in condizioni che non sarebbero ideali per una foto a colori. Naturalmente, le prime e le ultime ore della giornata non sono precluse al bianco e nero, che beneficia in questo caso del sole basso e dell’allungarsi delle ombre.

L’utilizzo del bianco e nero nei paesaggi: spazio alle emozioni

Esistono due condizioni meteo perfette per creare un paesaggio in bianco e nero. La prima è quella con sole splendente, cielo azzurro e, idealmente, qualche nuvola. Questo tipo di scenario crea immagini molto sature e ad alto contrasto; i colori ricchi che si ottengono possono essere tradotti, durante la conversione in bianco e nero, in ulteriore aumento selettivo di contrasto. La seconda condizione meteo ideale è quella con cielo tempestoso. Non tutti i fenomeni di copertura atmosferica sono adatti, perché anche nelle nuvole devono potersi trovare dettagli e contrasto, ma certamente è possibile scattare ottimi bianco e nero anche quando un’immagine a colori risulterebbe poco interessante. In queste condizioni, tipicamente servirà aumentare un po’ il contrasto in post-produzione e magari utilizzare Scherma e Brucia per enfatizzare i particolari più interessanti

L’utilizzo del bianco e nero nei paesaggi: minimalismo

Oltre che per catturare panorami, il bianco e nero è perfetto anche per immagini minimaliste. Questo genere di scatti richiede un forte punto di interesse all’interno della scena, che possa essere esaltato dall’esclusione di altri elementi circostanti. Solitamente si ottengono i migliori risultati passando dal grandangolare al teleobiettivo. In generale, una volta individuato il soggetto adatto, possiamo amplificare l’effetto di “isolamento” dello stesso con lunghissimi tempi di posa (15- 30 secondi) per sfocare il cielo, l’acqua o il fogliame in movimento sullo sfondo. Per utilizzare tempi tanto lunghi è consigliabile scattare all’alba (o prima) e al tramonto (o dopo); in caso di scatti diurni, per arrivare a simili tempi dovremo utilizzare un filtro ND molto denso, dai 5 ai 10 stop. Passando dal “generale” della vista panoramica al “particolare” del piccolo dettaglio in essa contenuto (per esempio una foglia, un ramo o una pietra) potremo scoprire forme e trame molto interessanti, con cui creare splendide immagini. Intorno ai nostri piedi, nella sabbia, tra l’erba o le foglie, si nascondono infinite possibilità di scatto, che solitamente trascuriamo per concentrarci sulla più ampia vista panoramica. Troviamole e scopriremo un tesoro.

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