18 Luglio 2019 di mauro Avatar

Ray Holt, l’ingegnere che per caso ha iniziato la rivoluzione digitale.
La storia di Ray Holt è eccezionale. È la storia del progettista del primo chip che avrebbe potuto darci un’informatica diversa: il personal computer e lo smartphone forse sarebbero stati molto differenti e l’Internet of Things sarebbe la normale quotidianità già da decenni. Ma il progetto fu secretato per trent’anni dai militari. Giovane promessa del baseball, in seguito a un infortunio, Holt abbandonò il suo sogno di diventare un giocatore professionista. Contro ogni sua aspettativa, nel 1968 si laureò in Ingegneria Elettronica. Tra i diversi colloqui di lavoro ne ebbe uno con la Garrett AiResearch, una grande azienda di progettazione di aerei, tutti con controlli meccanici. Il manager Dick Gentry gli spiegò che l’azienda stava cercando il progettista di un sistema di controllo digitale per gli aerei di nuova generazione. Holt, con l’aiuto del suo team, sviluppò il chipset MP944, il rivoluzionario circuito usava la tecnologia dell’epoca e rispettava le rigide specifiche militari. Il progetto fu secretato per riemergere solo nel 1998. Il primo chip commerciale della storia fu invece il 4004, sviluppato dall’italiano Federico Faggin in Intel circa 18 mesi dopo l’MP944.

Holt ha reso possibile Indiana Jones e Star Wars.

All’inizio degli anni ’80,  Ray Holt ha poi lavorato per la Digital Optics, che ricevette molti premi per la sovrapposizione di immagini digitali a quelle ottiche in tempo reale grazie a uno scanner 3D che fu usato nella trilogia di Indiana Jones, ma soprattutto in Star Wars: Il ritorno del Jedi. Questa tecnologia fu poi ceduta alla Industrial Light and Magic.
Il giornalista italiano Leo Sorge ha curato l’edizione di “The Accidental Engineer”, la biografia di Holt che  racconta i sogni, le speranze e i traguardi di un uomo che con il suo progetto avrebbe potuto cambiare radicalmente la storia dell’informatica e il mondo come lo conosciamo oggi. La lettura non è riservata solo agli appassionati di tecnologia, perché racconta una storia che pone interrogativi e riflessioni sugli eventi che avrebbero potuto cambiare il nostro presente. Sono molti i momenti significativi della vita di questo ingegnere per caso che, appena laureato, si è trovato al posto giusto nel momento giusto e ha proseguito la sua carriera partecipando alla creazione di altre tecnologie innovative.
 
 

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