13 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

Gian Paolo Barbieri: la seduzione e l’eleganza della moda; il magnifico artificio di un’arte che ammalia e che trasporta la mente in un mondo aristocratico e innovativo ha nel fotografo milanese uno dei grandi interpreti.
Valentino, Armani, Yves Saint Laurent, Versace, Dolce e Gabbana. Tutti affascinati dal suo sublime gusto estetico, dalle mirabili suggestioni e dall’abilità, con la propria arte, di evocare miti e di creare immaginari fantastici entro cui identificarsi – già nel 1978, la rivista Stern lo indica tra i nomi più autorevoli nella storia della fotografia di moda –. Le sue rappresentazioni eleganti e seduttive, a volte provocatorie, mostrano una dimensione sospesa tra realtà e sogno. Lavorando a stretto contatto con gli stilisti e le testate internazionali di moda, non solo ha saputo offrire scatti ispirati e ricchi di glamour, ma con il suo talento ha contribuito a formare l’immagine del made in Italy nel mondo. Leggendaria, la teatralità dei suoi set, rigorosa, la ricerca della perfezione formale, immancabile, il racconto di un mondo mai completamente aderente al quotidiano, mai completamente onirico. La fotografia, grazie a una composta messa in scena, sembra corrispondere a un frame di una pellicola cinematografica, lì, dove passione e avventura, incanto e seduzione, donano colore allo storytelling. «Come non riconoscere, infatti, in molte sue immagini – scrive Daria Jorioz nell’introduzione al catalogo della mostra al Centro Saint-Bénin (Aosta) – l’esperienza di Cinecittà, l’influenza del grande Luchino Visconti, la citazione delle pellicole americane degli anni Trenta e Quaranta, l’atmosfera di classici intramontabili come Casablanca?». Le sue opere richiamano anche un altro territorio della creatività espressiva, quello della pittura. Chiari, i riferimenti in alcune sue fotografie all’eleganza dell’art déco, come all’Ottocento e alle avanguardie artistiche dell’intero Novecento. Un’artista su tutte sembra averlo stregato per la sua sofisticata modernità: Tamara de Lempicka. La ricerca espressiva, il riconosciuto rigore compositivo, la sperimentazione artistica, oltre alla capacità di cogliere la magia irripetibile di uno sguardo, sono i segni distintivi di uno stile autorale riconosciuto e amato nel mondo. Doti e capacità che negli anni gli hanno permesso di ritrarre i volti più noti della moda e dello spettacolo, dalla magnifica Audrey Hepburn del 1969 – indimenticabile il suo viso incorniciato in un teatrale drappeggio – alla top model Veruschka, fino alle celebrità del cinema e dell’arte come Monica Bellucci, Anjelica Huston, Sophia Loren, Rudolph Nureyev, Jerry Hall, Gilbert&George. Ha legato il suo nome a importanti campagne pubblicitarie e alle pagine della prestigiosa rivista Vogue – fu lui a realizzare la copertina del primo numero dell’edizione italiana.

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