Il fotografo naturalista Laurie Campbell svela tecniche e trucchi per fotografare gli animali selvatici e per realizzare scatti di forte impatto!
Fotografare gli animali #2
L’equipaggiamento per fotografare gli animali
9 – Fotocamere
Il trend attuale vede le vendite di mirrorless superare quelle di reflex. Secondo Laurie, per chi deve acquistare oggi, la scelta è facile: le mirrorless hanno tanto da offrire alla fotografia naturalistica, possiamo mettere da parte i dubbi. In ordine di importanza, cita: «Autofocus migliore, funzionamento silenzioso, stabilizzazione incorporata, minor peso e obiettivi più nitidi». Meno chiaro è se sia il caso di passare a mirrorless proprio per tutti: «Io ho in ordine una Nikon Z 9, ma per macro e paesaggi non mi servono così tanti pixel, quindi per ora continuerò a usare anche le mie reflex».
10 – Obiettivi
Gli enormi avanzamenti tecnologici legati all’avvento del digitale hanno reso obsoleto il tradizionale consiglio di spendere più per le ottiche che per la fotocamera, diffuso quando questa non era altro che “una scatola in cui mettere le pellicole”. Allo stesso tempo, però, con il numero di megapixel in costante aumento, è più pressante che mai la necessità di investire in obiettivi validi, con una qualità ottica all’altezza della nitidezza disponibile.
La scelta dell’obiettivo è dettata dal soggetto e dal modo in cui vuoi fotografarlo: in fotografia naturalistica, sono imprescindibili i teleobiettivi. Gli zoom 150-600 mm, 200-500 mm e 200-600 mm sono una risposta al bisogno di flessibilità di molti fotografi, ma le costose ottiche fisse luminose sono ancora importanti, anche perché lasciano entrare più luce e permettono di usare i convertitori tele con più facilità. In tutto questo, non mancano le sorprese: Laurie non va da nessuna parte senza un obiettivo macro!
11 – Treppiede
Laurie raccomanda di non cercare un modello “da viaggio” di quelli leggeri (se non con una struttura in fibra di carbonio): i teleobiettivi sono pesanti! Per testare la capacità di un treppiede, consiglia di estenderlo alla massima altezza, montare la fotocamera con il tele più lungo e pesante, attivare il Live View e dare un colpetto all’obiettivo con un dito: osserva quanto vibra l’immagine e quanto impiega a smettere.
In alternativa, scatta una serie di esposizioni con tempo progressivamente più lungo, con il timer a 10 secondi o un cavo di scatto (se il corpo macchina è reflex, prova con lo specchio sia bloccato, sia sbloccato). L’ultimo consiglio è di non allungare mai gli ultimi centimetri delle gambe, per evitare che lo sporco possa ostruire e bloccare fermi e chiusure.
12 – La borsa piena?
Laurie confessa di non essere sicuro che la borsa fotografica ideale esista, così, come tutti, ne ha collezionate parecchie. Alcuni dei suoi più recenti acquisti sono più piccoli del solito e ha notato che è un bene, perché lo costringono a pensare con più attenzione a cosa gli serve davvero.
Tra le borse che usa di più c’è una Billingham, serie Hadley: «La uso per portare un kit snellito, adatto a camminare, quando esco con il 500 mm f/4. Mi piace perché è completamente impermeabile, non ha chiusure rumorose come zip o velcro e lascia il contenuto sempre accessibile. Se mettete la tracolla in diagonale, poi, evitate che la borsa ondeggi e vi dia fastidio».
Animali in movimento
13 – Uccelli in volo
L’efficacia dei sistemi AF delle ultime fotocamere continua a sorprendere, così come l’evoluzione dei controlli ma, secondo Laurie, quando si tratta di catturare uccelli in volo, ci sono alcune cose che non cambiano. Per farti un’idea delle prestazioni e delle impostazioni della tua fotocamera, mettila alla prova con una visita al più vicino laghetto pubblico con anatre e uccelli acquatici.
L’esperto ricorda di disattivare la stabilizzazione quando usi tempi abbastanza lunghi, perché in alcuni sistemi può influire sulle prestazioni dell’autofocus. Inoltre, consiglia di inquadrare nel mirino i volatili in avvicinamento quando sono ancora piccoli nell’inquadratura, per dare al sistema AF più tempo per agganciarli, e di tenere presente che gli uccelli spiccano il volo e atterrano controvento.
14 – Effetto blur
Quando fotografi l’azione in luce ridotta, prova a sperimentare con ISO bassi e tempi lunghi per ottenere una sfocatura di movimento, il cosiddetto effetto mosso, o blur. I risultati non incontrano il gusto di tutti e spesso sono difficili da elaborare, ma se è una cosa che non hai mai provato, Laurie esorta a farlo.
Consiglia inoltre di scegliere i soggetti fotografabili contro uno sfondo a contrasto, per tono o colore. Non incaponirti a cercare questo effetto nelle giornate luminose: è difficile che funzioni ed è improbabile ottenere l’atmosfera morbida e delicata che vorresti. Se scatti a mano libera con un tele, cerca di seguire i soggetti in panning alla loro stessa velocità e tieni attiva la stabilizzazione, che contribuisce a fluidificare lo sfondo (per il panning, un buon punto di partenza è un’esposizione intorno a 1/30 di secondo).
15 – Metti a fuoco in anticipo
Prima dell’autofocus, era molto difficile mettere a fuoco in manuale su un animale che si muoveva verso la fotocamera, quindi la maggior parte dei fotografi ricorreva a una messa a fuoco anticipata. Per fotografare un uccello in volo, per esempio, si metteva a fuoco prima su una distanza alla quale il soggetto sarebbe apparso abbastanza grande. Quando poi l’uccello entrava nell’inquadratura, si avviava una raffica di scatti mentre volava sul punto di fuoco.
Per quanto suoni antiquata, è una tecnica ancora valida. Per fotografare un salmone che salta in un torrente, conviene montare la fotocamera sul treppiede e bloccare il fuoco in anticipo sul pelo dell’acqua. Comando remoto in mano, puoi poi fare un passo indietro e scattare in sequenza appena il pesce salta. Se guardassi nel mirino, avresti una visione periferica più limitata e potresti non cogliere il momento dell’azione.
16 – Il comportamento animale
«Visitare una colonia di uccelli marini è tanto emozionante quanto frustrante. Il più delle volte, richiede un trasferimento via mare, con orari definiti e tempi limitati. Viene la tentazione di girare e scattare il più possibile, ma è raro che dia buoni risultati», dice Laurie. Il trucco è individuare un gruppetto contenuto di soggetti in una bella luce e con un bello sfondo e osservarli, cercando di comprendere il loro comportamento. In questo modo, puoi identificare pattern e ottenere indizi su cosa stia per succedere.
Laurie spiega: «Quando gli uccelli acquatici si immergono e sguazzano, finiscono sempre per emergere, allungarsi e sbattere le ali per scrollarsi. Osservato questo comportamento, sai quando zoomare indietro ed estendere l’inquadratura per prepararti a includere l’interezza delle ali spiegate nella tua immagine».
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