In questa rubrica vi presentiamo 21 consigli per la fotografia di paesaggio. Per andare oltre le solite immagini “da cartolina” e dar vita a immagini mozzafiato.
Fotografia di paesaggio: le impostazioni
4 – Tempi, diaframmi e sensibilità
Le regolazioni utili per i paesaggi sono piuttosto semplici. Scattiamo a priorità di diaframma per controllare la profondità di campo e lasciare alla fotocamera il compito di trovare il tempo di scatto più appropriato. Partiamo da un diaframma di f/16 per un’ampia profondità di campo e impostiamo ISO 100 per la migliore qualità di immagine. Con la modalità di lettura Valutativa/Matrix, l’esposimetro calcolerà la corretta esposizione sulla base di tutte le aree della scena. Se necessario, compensiamo per schiarire o scurire l’immagine.
Con queste impostazioni e magari con filtri in posizione, è facile che il tempo di posa diventi piuttosto lungo. Se vediamo che scende sotto 1/125 di secondo, montiamo il treppiede e usiamo un comando remoto per scattare senza toccare il corpo macchina. Eviteremo così il mosso allo scatto.
5 – Massima nitidezza
La fotografia paesaggistica di solito richiede la precisione della messa a fuoco manuale. Un solo punto dell’immagine è davvero perfettamente a fuoco, ma possiamo ampliare la profondità di campo (la fascia che ai nostri occhi appare a fuoco) chiudendo il diaframma e applicando la teoria della “distanza iperfocale”. Si tratta della distanza ottimale su cui mettere a fuoco con un certo obiettivo per massimizzare la profondità di campo. È differente per ogni lunghezza focale e ha un rapporto diretto con il diaframma in uso.
Quando mettiamo a fuoco sulla distanza iperfocale, la profondità di campo si estende da metà della distanza stessa fino a infinito. Per esempio, la distanza iperfocale di un’ottica 28 mm aperta su f/16 e montata su una fotocamera APS-C con fattore di moltiplicazione di 1,6x è 2,6 metri. Se mettiamo a fuoco con questo obiettivo a 2,6 metri da noi, dunque, otteniamo tutto a fuoco da 1,3 metri a infinito.
Impostando l’obiettivo sulla distanza iperfocale, sfruttiamo al massimo ogni centimetro di profondità di campo. All’opposto, se l’obiettivo del precedente esempio fosse messo a fuoco a 5 metri, qualsiasi cosa a distanza inferiore a 2,5 metri dalla fotocamera, come elementi anche importanti del primo piano, risulterebbe fuori fuoco.
6 – Il filtro polarizzatore
I filtri polarizzatori sono tra gli accessori più versatili dell’arsenale di un fotografo. Aiutano a dare profondità ai cieli azzurri, rimuovono una buona porzione di riverbero, accentuano la saturazione e possono anche essere usati come filtri a densità neutra perché riducono di 1 o 2 stop la quantità di luce che raggiunge il sensore.
7 – Fotografia di paesaggio: allunghiamo i tempi
I filtri a densità neutra (ND) non graduati riducono la quantità di luce che entra nell’obiettivo, permettendoci di usare tempi di posa più lenti e rendendo possibile, per esempio, la sfocatura di movimento di acqua o nuvole – come nella foto in alto di Massimo Della Latta. In genere i filtri ND sono disponibili in densità 1, 2, 3, 4, 6, 10 e persino 15 stop.
8 – Catturiamo i dettagli del cielo
I filtri ND graduati sono essenziali per i paesaggi perché permettono di ridurre la luminosità della porzione superiore dell’inquadratura. Sfumano fino a essere completamente trasparenti nella porzione inferiore, sulla quale non hanno quindi effetto.
Permettono così di bilanciare con facilità l’esposizione di un cielo luminoso e di un primo piano più scuro.
9 – Aspettiamo l’ora blu
Il sole è sceso e si fa buio: è ora di andare a casa, giusto? Assolutamente no! Il crepuscolo porta con sé moltissime opportunità, tra cui la più affascinante è l’“ora blu”. Si tratta di un periodo di tempo (non necessariamente di un’ora) che si manifesta dopo il tramonto e la famosa ora dorata, e in cui dominano le lunghezze d’onda blu e violette. Il cielo può contenere ancora lampi di rosso e arancio, mentre il terreno è inondato di morbidissima luce azzurra: i risultati sono sempre spettacolari.
10 – Fotografia di paesaggio: un tocco teatrale
Le giornate coperte non offrono sempre albe o tramonti vibranti e spettacolari, in compenso possono assicurare un’intera giornata di scatti. A condizione che il cielo non sia solo una distesa uniforme di grigio ma contenga dettaglio nelle nuvole, possiamo realizzare immagini di grande atmosfera. Senza contare che, se il sole dovesse fare capolino per un momento, l’effetto sarebbe davvero mozzafiato!
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