Come funzionano i punti AF e come prendere il controllo degli “occhi” del sistema di messa a fuoco automatica.

29 Ottobre 2021 di Redazione Redazione

Scopriamo come funzionano i punti AF e come prendere il controllo degli “occhi” del sistema di messa a fuoco automatica.

Precisione e diaframma

I produttori di fotocamere, nella scheda tecnica dei punti AF di una reflex, specificano un dato relativo all’apertura del diaframma. Lo fanno perché l’ottica in uso influenza la precisione dei sensori AF. Una fotocamera ha bisogno di molta luce per mettere a fuoco. E gli obiettivi più luminosi (quelli cioè con più ampia apertura massima del diaframma) permettono che più luce raggiunga il modulo dell’autofocus.

Attenzione: il valore dell’apertura segnalato dal produttore per consentire il funzionamento dell’AF non è riferito al diaframma da noi impostato, ma alla massima apertura disponibile per quel certo obiettivo. Il diaframma, infatti,
viene chiuso sul valore scelto solo al momento dello scatto – prima rimane completamente aperto.

Un esempio

La Canon EOS 5D Mark IV ha 61 punti AF (qui sotto). Tutti offrono sensori verticali con obiettivi con massima apertura f/5.6. La maggior parte dei sensori è anche a croce e cinque sensori sono a doppia croce, ma funzionano solo in coppia con ottiche f/2.8.

Come altre reflex di fascia alta, la 5D Mark IV ha anche alcuni sensori che riescono a mettere a fuoco fino a f/8 – utilissimi se per esempio abbiamo bisogno di montare un convertitore tele.

punti AF

1 – Messa a fuoco verticale a f/5.6 e f/8
I sensori evidenziati in verde nella griglia di una Canon EOS 5D Mark IV rilevano le linee orizzontali di contrasto che spezzano la loro linea verticale.

2 – Messa a fuoco a croce a f/4
I sensori orizzontali nei due blocchi esterni della griglia rilevano le linee verticali alla massima apertura di diaframma di f/4.

3 – Messa a fuoco a croce a f/5.6 e f/8
Il blocco centrale di punti è più sensibile e non richiede tanta luce quanto quelli esterni per attivare la messa a fuoco a croce. 

4 – Messa a fuoco diagonale a doppia croce a f/2.8
Le ottiche con una massima apertura di diaframma di f/2.8 spremono ancora maggiore precisione dal centro della griglia.

AF e AF continuo: seguiamo l’azione!

A meno che un soggetto non sia piccolo e lento, può essere difficile seguirlo con un singolo punto AF. La selezione automatica del punto AF serve proprio in questi casi. “Attivare” l’intera serie di punti permette alla fotocamera di scegliere quale usare e, se è impostato l’autofocus continuo, di passare da uno dall’altro per tenere il soggetto a fuoco.

Nei modelli di fotocamere più avanzati, possiamo adattare il display per seguire il soggetto con gruppi più piccoli di punti AF, anziché con tutti. Può servire per ridurre il tempo impiegato dal sistema per rilevare il soggetto e anche per ridurre il rischio che la fotocamera metta a fuoco sulla porzione sbagliata della scena.

In alcuni casi possiamo anche evidenziare un singolo punto AF per indicare dove si trova il soggetto nell’inquadratura.

Quando attivare tutti i punti AF

punti AF

1 – Punti evidenziati
La fotocamera ci comunica quali punti AF hanno agganciato il fuoco.

2 – Distanza
Un obiettivo è a fuoco su una sola distanza. Viene evidenziato qualsiasi oggetto alla stessa distanza.

Attivare un gruppo di punti AF

punti AF

1 – Posizione
Usiamo solo un gruppo di punti AF quando sappiamo già dove sarà il soggetto nella scena.

2 – Configurazione
Possiamo anche attivare un punto singolo e tenere quelli contigui di supporto.

Centrare il punto

Nei casi in cui abbiamo bisogno di un punto di fuoco preciso, selezioniamo manualmente un singolo punto AF. Le fotocamere con molti punti AF semplificano l’allineamento di uno in particolare con l’elemento più importante della scena. Ma in alcuni casi dobbiamo comunque spostare l’inquadratura, premere a metà il pulsante di scatto per bloccare il fuoco e infine ricomporre. Se i punti laterali hanno difficoltà, usiamo quello centrale.

punti AF

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