1#Ritratti in esterni
Tutti sul balcone
Chi teme di non riuscire a ottenere buoni risultati perché non ha uno studio attrezzato, si deve ricredere. Alcuni dei ritratti più famosi sono realizzati con la luce naturale. Certo, il modo migliore per sfruttarla è quello di uscire di casa… Se però abbiamo la fortuna di avere un terrazzo, un balcone o un piccolo giardino saremo liberi di sfruttarli anche in queste settimane di lockdown. Potrebbe essere un modo divertente per far svagare i più piccoli in maniera originale e creativa. Uno degli errori più comuni è pensare che il sole in faccia sia una buona cosa per i ritratti. La luce diretta, specie a mezzogiorno quando il sole è alto, crea invece ombre profonde e nette che non donano affatto a un ritratto. Se è una bella giornata, quindi, cerchiamo un po’ d’ombra. Va benissimo quella prodotta dall’edificio, da un comune ombrellone o da un diffusore. Se la pavimentazione del balcone o del terrazzo è chiara, i soggetti saranno illuminati da luce riflessa “multidirezionale”, capace di creare luci alte morbide e ombre piacevoli per un ritratto. Anche nelle giornate coperte ci sono comunque le ombre, quindi osserviamo i soggetti e facciamoli girare finché troviamo l’angolazione della luce che dona loro di più. In genere, stanno molto bene sia una luce laterale, che dà profondità ai volti, sia una luce frontale, che risulta più omogenea.
In posa
È relativamente facile mettere in posa adulti e bambini grandicelli: diciamo loro dove stare in piedi o dove sedersi e fondamentalmente ci siamo. Se in gruppo, non insistiamo troppo sulle pose: controlliamo solo che tutti appaiano naturali e rilassati. Qualora i soggetti fossero troppo “rigidi”, proviamo a dire loro che abbiamo bisogno di un momento per cambiare alcune impostazioni e guardiamo cosa fanno. Ci sono buone chance che si rilassino, si infilino le mani in tasca e in generale appaiano un po’ più spontanei. Prima di sollevare di nuovo la fotocamera, chiediamo di rimanere come sono. In breve, si rilasseranno davvero. I bambini piccoli sono un’altra questione. I bebè possono essere appoggiati in un punto sicuro e in genere rimangono relativamente fermi, ma tenere fermo sul posto un bambino che ha appena imparato a gattonare o camminare in genere è molto più difficile! Può aiutare un giocattolo preferito, ma di tanto in tanto dovremo chiamarli per farli guardare verso di noi.
L’esposizione
In linea di massima, è consigliabile scattare in manuale o a priorità di diaframma, per avere controllo sulla profondità di campo. Un’apertura di f/5.6 è l’ideale per ritrarre un singolo individuo o un gruppo di persone che sono alla stessa distanza dalla fotocamera: il soggetto sarà nitido e lo sfondo sfocato. Ricordiamo di mettere a fuoco sugli occhi, o sui visi (a seconda delle dimensioni nell’inquadratura). Fotografare persone sistemate a distanze diverse dalla nostra Nikon richiede invece un diaframma più chiuso, intorno a f/8 o f/11, per tenere tutti a fuoco. Controlliamo che il tempo di esposizione non si allunghi oltre 1/60 di secondo, per congelare eventuali piccoli movimenti. Con bimbi che non stanno mai fermi avremo bisogno di tempi un po’ più veloci! Per quanto riguarda il bilanciamento del bianco, è probabile che in esterni i sistemi AWB della nostra Nikon facciano un buon lavoro, ma visto che non abbiamo fretta, scattiamo in RAW per provvedere poi all’eventuale correzione dei bianchi in post-produzione.
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