Diritto della fotografia: Che cos’è la “libertà di panorama”?
A cura dell’Avvocato Cristina Manasse
Si sente parlare di “libertà di panorama”, di cosa si tratta? La libertà di panorama è una limitazione del diritto d’autore che consente di scattare e riprodurre fotografie di edifici e opere situate in maniera permanente in spazi pubblici senza violare i diritti degli autori di tali opere. In pratica è un’eccezione alla tutela garantita dal diritto d’autore che permette di utilizzare immagini di edifici, sculture e monumenti situati in modo permanente in luoghi pubblici senza dover chiedere il permesso. A oggi, gli Stati dell’Unione Europea possono scegliere se adottare il principio della libertà di panorama o meno. Molti Paesi applicano già tale principio, altri invece non lo hanno ancora adottato: l’utilizzo di tali immagini richiede, dunque, l’autorizzazione del titolare dei diritti, per esempio l’architetto, e l’applicazione di termini contrattuali quali il pagamento di royalties.
Da qualche anno è in corso in Europa un dibattito sulla libertà di panorama, libertà che incide in maniera rilevante sull’uso delle immagini a livello commerciale.
Il Parlamento europeo aveva inizialmente rigettato proposte di riforma che avrebbero limitato tale diritto subordinando l’utilizzo delle immagini all’autorizzazione dei titolari dei diritti. Ma al contempo, da più parti, si auspicava una riforma del diritto d’autore europeo in modo da garantire un giusto equilibrio tra i diritti e gli interessi dei creatori o titolari dei diritti (l’architetto, o chi ha in gestione il bene eccetera), e dei consumatori (chi scatta le immagini, chi le condivide eccetera). La sfida di trovare quell’equilibrio richiede norme chiare e un sistema europeo armonizzato.
In assenza di un intervento per l’armonizzazione e in base alla Direttiva InfoSoc del 2001 gli Stati europei erano stati autorizzati ad adottare eccezioni alla tutela del diritto d’autore, e tra queste la libertà di panorama. Una parlamentare europea del Partito tedesco dei Pirati, Julia Reda, si è battuta per mesi a favore della modernizzazione e armonizzazione del diritto d’autore in Europa e l’argomento è stato oggetto di accesi dibattiti. L’eccezione è applicata in tutti gli Stati europei e nello stesso modo? No. Gli Stati membri dell’Unione Europea hanno avuto la facoltà di decidere se adottare il principio. Quando, a fine 2015, il Parlamento europeo è stato sollecitato a iniziare un percorso verso l’armonizzazione, in molti Paesi il principio della libertà di panorama era già adottato, pur se con differenze, ma non in Francia, Belgio e Italia. La legge italiana non contiene alcuna disposizione specifica o eccezione per le fotografie scattate in luoghi pubblici. Si deve fare riferimento ai principi generali in materia di diritto d’autore e delle riproduzioni di beni facenti parte del patrimonio culturale e artistico dello Stato.
In breve, il diritto d’autore tutela le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alle arti figurative e all’architettura in qualsiasi modo o forma d’espressione. Garantisce all’autore il diritto di utilizzazione economica dell’opera e di vietare qualsiasi utilizzo che possa arrecare pregiudizio all’onore e alla reputazione. Se la disciplina è ancora applicabile, la riproduzione richiede l’autorizzazione da parte dell’autore o titolare del diritto, salvo alcune eccezioni quali l’uso personale, a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale dell’opera da parte del titolare, o arrechi ingiustificato pregiudizio ai titolari dei diritti, l’uso per scopi di critica e discussione. Esiste poi l’eccezione per riproduzioni, libere, di immagini e musica in bassa risoluzione per finalità didattiche o per uso scientifico e unicamente nei casi nei quali tale utilizzo non abbia scopi commerciali.
Quindi è importante che chi utilizza la ripresa non faccia concorrenza all’utlizzazione dell’opera da parte del titolare dei diritti.
Oltre ai principi di diritto d’autore, per effettuare riproduzioni di opere d’arte pubbliche è necessario verificare se i beni da fotografare rientrino nella disciplina del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, per i quali è richiesto anche il pagamento di un canone, o se le riproduzioni rientrino tra le eccezioni quali l’uso personale, scopi educativi, valorizzazione del bene etc. Si tratta, quindi, di operare delle verifiche con le autorità, a livello sia nazionale (Mibact) sia locale, in particolare in previsione di un cd. uso commerciale.