3 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Fotografia pratica: la brina mattutina

La combinazione di luce dolce e spettacolari motivi di ghiaccio ci costringe a sfidare il gelo mentre tutti sono ancora sotto le coperte… ma ne vale la pena! Uno scricchiolante strato di brina può trasformare qualsiasi scatto, un paesaggio rurale come un close-up in giardino. Qualsiasi sia il soggetto, l’approccio non cambia: rapidità! Un raggio di sole, un grado di temperatura in più e la magia… si scioglie! La velocità può lavorare a nostro vantaggio, permettendoci di mettere in contrasto ombre fredde e coperte di gelo con aree più calde e illuminate dal sole. Se lavoriamo su soggetti in close-up, stiamo attenti a non respirarci sopra e a non urtarli quando spostiamo il cavalletto e cerchiamo di inquadrarli contro uno sfondo scuro, in modo che la brina risalti. Il controluce può fare brillare la brina, ma dovremo compensare attentamente l’esposizione.

  • Quando riprendiamo paesaggi coperti di brina o ghiaccio, usiamo un treppiede, attiviamo il blocco dello specchio e apriamo l’otturatore con l’autoscatto

  • Il bianco della brina può trasformare un paesaggio in un’apparizione fatata: le spesse particelle di ghiaccio creano un aspetto surreale

  • La brina è più evidente di prima mattina e la luce dell’alba garantisce condizioni di luminosità delicata, capaci di dare toni pastello al paesaggio ghiacciato

Immagine in evidenza  Adam Burton

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