26 Aprile 2020 di Redazione Redazione

La food photography ha visto un vero boom di popolarità negli anni più recenti. Molti ristoranti addirittura incoraggiano i frequentatori a scattare foto ai piatti, perché una bella immagine di una pietanza golosa su Instagram può portare in sala nuovi clienti. Non c’è dubbio sul ruolo degli smartphone in questa moda. Se però vogliamo portare a un livello più alto la nostra fotografia culinaria, dobbiamo deciderci a usare una reflex o una mirrorless: hanno sensori più grandi, possono gestire meglio il rumore e assicurare foto più pulite, offrono un’ampia gamma di ottiche intercambiabili di alta qualità e – in sostanza– regalano molto più controllo sui risultati. Certo, tirare fuori una reflex al tavolo di un ristorante può far sollevare più di un sopracciglio – ma perché farlo, quando possiamo lavorare comodamente a casa? La food photography presenta un approccio diverso allo still-life domestico, ma ha il vantaggio che a fine sessione potremo… mangiarci il soggetto!

Il dessert

Dessert
Ovviamente, non possiamo che finire in bellezza con un dolce! L’ottima notizia è che possiamo anche non
capire niente di pasticceria perché ci sono moltissimi dessert fotogenici che possiamo acquistare e rendere giusto un po’ più golosi con l’aggiunta di panna e frutta fresca o di un cucchiaio di gelato. Come per le altre portate, creiamo un punto focale forte con una spolverata grafica di zucchero a velo o una fogliolina di menta. Piatto dopo piatto, nel pomeriggio la luce naturale comincia a calare, quindi questo è anche il momento giusto per parlare di come usare flash e softbox per creare un’illuminazione efficace, omogenea e brillante. Il flash presenta anche il vantaggio di ridurre il rischio di mosso allo scatto, perché è sufficiente la luce del lampo per congelare il soggetto

Domiamo la luce

  1. Impostiamo il flash.  Come regola generale dello still life, la luce dona di più ai soggetti quando li raggiunge dall’alto con un’angolazione di circa 45o. Montiamo il flash su uno stativo e alziamolo fino all’altezza giusta, poi spostiamolo in giro perché la luce possa arrivare dalla direzione che vogliamo (in genere sta molto bene se viene da un lato o da dietro). Colleghiamo un trigger radio all’unità flash per controllarla in remoto e cominciamo a scattare con una potenza intorno a 1/16.Step 1
  2. Ammorbidiamo l’effetto. Il flash nudo emette una luce molto dura: per replicare l’atmosfera più dolce della luce di una finestra abbiamo bisogno di un grande softbox, che diffonda il lampo e ammorbidisca le ombre. Stiamo attenti a orientare la testa del flash correttamente all’interno del “box”, in modo che la luce esca nel modo giusto. Le unità flash dedicate sono ideali per la fotografia culinaria: molte incorporano una luce modellante che ci aiuta a visualizzare la direzione dell’illuminazione e la caduta delle ombre senza dover eseguire una marea di scatti di prova.Step 2
  3. Esponiamo una prova. Preparato il set, impostiamo la nostra fotocamera in manuale sul più basso livello ISO nativo, un tempo di scatto di 1/200 di secondo e il diaframma che vogliamo, magari intorno a f/3.5. Spegniamo le luci della stanza in modo che durante l’esposizione venga catturata solo la luce del lampo. Realizziamo un primo scatto di prova: se è troppo luminoso, diminuiamo la potenza del flash o chiudiamo il diaframma; se è troppo buio, aumentiamo leggermente l’intensità del lampo.Step 3

Top Tip: Fondali

Fondali
Raccogliere una buona selezione di sfondi è essenziale per rendere il nostro portfolio food vario e fresco. Quando siamo stufi di poggiare i piatti sul tavolo, copriamolo con fondali specialistici, come Rusty Nebula o Scratched Metal di Photography Backdrop Club. Questi sfondi sono estremamente resistenti, così non dobbiamo preoccuparci troppo di graffi, goccioline, piatti rovesciati o aloni di vapore. Sono in vendita intorno a 20 £ ognuno, con consegna gratuita in tutto il mondo oltre 55 £ di spesa, su http://www.photographybackdrop.club.

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