27 Novembre 2018 di Vanessa Avatar

Mario De Biasi. Gli italiani si voltano 1954

Per le strade di Milano, un Mondadori portfolio reporter ferma il passaggio di una bella ragazza tra un gruppo di uomini che la guarda con ammirazione. Il silenzio davanti a lei, i sussurri dietro di lei. Per quei tempi, e a volte ancora oggi, è la classica situazione in cui si può trovare qualsiasi donna che cammini sola in Italia. Sguardi, apprezzamenti, fischi, risatine. La brava ragazza, solitamente, cammina veloce senza guardare nessuno, ma sentendo dietro di sé i più variopinti commenti. Qui la bella mora, in attillato abito bianco, passa a testa alta, indifferente alla barriera umana. Chi conosce la città riconosce l’ingresso della Galleria e sa bene che quel crocicchio è affollato tutte le mattine da uomini in cerca di lavoro o di commenti sulla situazione socio- politico-calcistica italiana. Nonostante questo, il fermo-immagine cattura l’attenzione, sembra proprio di essere lì; se donne ci si immedesima un passo dietro di lei, se uomini si vorrebbe far parte del gruppo dei fortunati ammiratori. Ma la storia non finisce qui… C’è un piccolo particolare non raccontato nell’immagine: la fotografia è parte di un servizio commissionato a Mario De Biasi da Epoca proprio per vedere l’effetto che fa una bella ragazza in città. De Biasi sceglie la sua complice, che altri non è che Moira Orfei, e la lascia camminare per il centro di Milano. Lui, qualche passo indietro, pronto a dimostrare come anche nella grande Milano gli italiani si voltino. Le ragazze è meglio che escano accompagnate.

De Biasi ha fotografato rivoluzioni, personaggi famosi, Paesi

sconosciuti. Ha fotografato vulcani in eruzione e distese bianche al Polo

a 65° sotto zero. La macchina fotografica fa parte ormai della sua

anatomia come il naso e gli occhi “Bruno Munari

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