Al MUDEC, gli scatti di Martin Parr sono un ritratto affettuosamente ironico della società contemporanea e dei suoi eccessi.

12 Febbraio 2024 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Fino al 30 giugno 2024, Mudec Photo presenta la mostra Martin Parr. Short & Sweet, a cura dello stesso fotografo (Epsom, Regno Unito, 1952) con la collaborazione di Magnum Photos. Il percorso riunisce oltre 60 fotografie insieme all’installazione Common Sense, composta da circa 200 scatti, e una intervista inedita a cura della storica e critica della fotografia Roberta Valtorta.

Si ripercorre così la carriera di uno dei più famosi fotografi documentaristi contemporanei, capace di ritrarre, spesso con un’ironia provocatoria ma benevola, la società, in particolare britannica, nei suoi momenti più autentici e quotidiani.

Martin Parr al MUDEC di Milano

Celebre per i suoi scatti dai colori saturi, Martin Parr si è servito magistralmente anche del bianco e nero. E proprio con il bianco e nero si apre il percorso espositivo. Due le serie proposte in mostra. La prima è The Non-Conformists, con immagini scattate dal 1975 al 1980 nelle periferie dello Yorkshire. Insieme alla futura moglie Susie Mitchell, il fotografo documenta la vita quotidiana degli abitanti della zona, in particolare quella dei Non Conformisti, dal nome delle cappelle metodiste e battiste che stavano diventando numerose nell’area. La seconda è Bad Weather, con immagini realizzate tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Qui il fotoreporter ritrae gli inglesi alle prese con le tipiche condizioni meteorologiche caratterizzate da acquazzoni, pioggerelline e tempeste di neve.

Martin Parr The Last Resort
Martin Parr, Inghilterra, New Brighton, 1983-85. Da “The Last Resort. Photographs of New Brighton” © Martin Parr/Magnum Photos

Il primo progetto a colori di Martin Parr è The Last Resort (1982-85). Con amara ironia, il fotografo ritrae famiglie a basso reddito in vacanza a New Brighton, piccola località balneare vicino a Liverpool. In quegli anni, il nord-ovest dell’Inghilterra attraversava un periodo di profondo declino economico: le immagini diventano così l’occasione per il fotografo per documentare la fine di un mondo (quello operaio) e dei suoi valori, nonché l’avvento di una nuova concezione consumistica della vita, la decadenza della società del benessere e del consumo.

Martin Parr: Common Sense

Consumo di massa e cultura dello spreco sono temi che ritornano nell’installazione Common Sense. Sono qui proposte oltre 200 fotografie in formato A3, selezionate tra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999. Allestita contemporaneamente in quarantuno sedi in diciassette Paesi, conquistando così il Guinness World Record, la mostra consacrò Parr e il suo sguardo dissacrante e cinico verso tutto ciò che di volgare e assurdo caratterizza la società contemporanea.

Le composizioni dinamiche, fatte di accostamenti audaci, di oggetti pesantemente kitsch, vengono riprese da angoli insoliti, con inquadrature ravvicinate e utilizzando prospettive inedite, creando così scatti che catturano l’attenzione e suscitano interesse.

Gli anni Novanta

Il percorso espositivo prosegue con la serie Small World (1989-2008). Qui il fotografo affronta il tema del turismo di massa, fotografando i siti più frequentati e famosi e mostrando la differenza tra la mitologia idealizzata del luogo e la realtà depredata dall’“uso” che il turista fa del luogo stesso. È invece dedicata alla danza – secondo Martin Parr probabilmente la forma di espressione più democratica, a parte la fotografia – la serie Everybody Dance Now (1986-2018).

Con la serie recente Establishment (2010-2016), Parr fotografa le élite inglesi e i loro curiosi rituali, con immagini affettuosamente satiriche – che ritraggono i gesti, l’abbigliamento, le espressioni, gli sguardi, le piccole ossessioni, le tradizioni che si esprimono negli arredi e negli oggetti – che reinventano i cliché dell’“inglese”.

Martin Parr The Establishment
Martin Parr, La Regina in visita in occasione del 650° anniversario della Worshipful Company of Drapers. Inghilterra, Londra, Drapers’ Livery Hall, 2014. Da “Establishment” © Martin Parr/Magnum Photos

Nella serie Life’s a Beach (2013) torna uno dei soggetti più amati dal fotografo: le spiagge. La serie raccoglie scatti provenienti dalle spiagge di tutto il mondo, in un caleidoscopio di immaginari del corpo svestito e del suo mostrarsi in pubblico. Infine, la serie Fashion riunisce immagini prodotte tra il 1999 e il 2019 per riviste di moda e in occasione di sfilate, sempre però attraverso il punto di vista attento e tagliente con cui Martin Parr guarda alla società contemporanea.

Info

MUDEC                                 
Via Tortona 56, Milano

Orari: Lun 14.30‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30‐19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

Accompagna la mostra il catalogo Martin Parr. Short & Sweet, edito da 24 ORE Cultura

La mostra è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con Fondazione Deloitte come Institutional Partner

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