Il 28 settembre parte il Festival della Fotografia Etica. Le foto del World Report Award, la Open Call e il World Press Photo in mostra.

24 Settembre 2024 di Redazione Redazione

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi è in procinto di partire sabato 28 settembre e fino al 27 ottobre darà la possibilità a tutti i visitatori di godere di immagini incredibili provenienti da tutto il mondo. In questa quindicesima edizione esporrà gli scatti vincitori del World Report Award | Documenting Humanity 2024 e della Open Call per il no-profit, nonché numerose immagini nelle mostre allestite nei diversi Spazi del festival.

In aggiunta, ricordiamo come Lodi rappresenti l’unica tappa lombarda della mostra del World Press Photo, prestigioso concorso di fotogiornalismo e fotografia documentaria indetto dalla World Press Photo Foundation. Si potranno dunque scoprire 150 incredibili immagini firmate dalle maggiori testate internazionali, tra cui National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El País.

Primo Weekend, sabato 28 settembre:

11:30 | Visita guidata con Giulia Piermartiri e Edoardo Delille presso la mostra Africa Blues creata in collaborazione con WeWorld.
Chiostro dell’ospedale Vecchio – Gorini – Via A. Bassi.

11:45 | Inaugurazione mostra fotografica Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi.
Prefettura – Corso Umberto I, 40.

15:00 | Visita guidata con Brian Hodges e Linda Eckerbom Cole presso la mostra Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity creata in collaborazione con African Women Rise.
Chiostro dell’ospedale Vecchio – Gorini – Via A. Bassi.

16:30 | Visita guidata con Giulia Piermartiri e Edoardo Delille presso la mostra Africa Blues creata in collaborazione con WeWorld.
Chiostro dell’ospedale Vecchio – Gorini – Via A. Bassi.

17:30 | Incontro con Rena Effendi presso la mostra del World Press Photo in collaborazione con Fujifilm Italia. Modera Laura Covelli, curatrice del Festival.
WPP Sala Bipielle Arte – Via Polenghi Lombardo, 6.

19:15 | 15 Anni di Festival. Video-proiezione e talk d’autore con Pablo Ernesto Piovano. Modera Laura Covelli, curatrice del Festival.
Ex Chiesa dell’Angelo – Via T. Fanfulla, 22.

Domenica 29 settembre

10:45 | Visita guidata con Brian Hodges e Linda Eckerbom Cole presso la mostra Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity creata in collaborazione con African Women Rise.
Chiostro dell’ospedale Vecchio – Gorini – Via A. Bassi.

11:30 | Incontro con Rena Effendi presso la mostra del World Press Photo in collaborazione con Fujifilm Italia. Modera Laura Covelli, curatrice del Festival.
WPP Sala Bipielle Arte – Via Polenghi Lombardo, 6.

12:30 | Incontro con Pablo Piovano presso la mostra del World Press Photo in collaborazione con Fujifilm Italia. Modera Laura Covelli, curatrice del Festival.
WPP Sala Bipielle Arte – Via Polenghi Lombardo, 6.

15:30 | Visita guidata con Giulia Piermartiri e Edoardo Delille presso la mostra Africa Blues creata in collaborazione con WeWorld.
Chiostro dell’ospedale Vecchio – Gorini – Via A. Bassi.

16:30 | Visita guidata con Brian Hodges e Linda Eckerbom Cole presso la mostra Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity creata in collaborazione con African Women Rise.
Chiostro dell’ospedale Vecchio – Gorini – Via A. Bassi.

I vincitori del World Report Award

Il primo classificato per la sezione Master Award è Giles Clarke con il reportage Haiti in Turmoil, testimonianza delle violente sommosse avvenute dal luglio 2021 e perpetuatesi per oltre due anni nella città di Haiti.

Menzione speciale del Master Award per Ingmar Björn Nolting con An Anthology of Changing Climate. Lo sfondo di questo reportage è una Germania divisa tra la salvaguardia ambientale e la lotta al cambiamento climatico, da un lato, e le difficoltà di un paese altamente industrializzato ad abbracciare completamente le rinnovabili, dall’altro.

The Price of Choice è il reportage di Kasia Strek vincitore per la sezione Spotlight Award. Il tema affrontato è quello dell’aborto non sicuro, che ogni anno causa ancora la morte di migliaia di donne e milioni di feriti.

Francesco Comello è il primo classificato nella sezione Short Story Award con Oshevensk, ai confini del tempo. Protagonista del reportage è la piccola comunità rurale di Oshevensk, nel distretto di Kargopol (Arkhangelsk), un luogo diventato poi fantasma in seguito allo spopolamento delle campagne e dove oggi sono rimasti pochi isolati abitanti.

La menzione speciale per lo Short Story Award va a Laetitia Vançon per The Other Battlefields. A distanza di quasi due anni dallo scoppio del conflitto, l’Ucraina ha cambiato il suo volto. Le strade raccontano la storia di una nazione ferita, e che pur tuttavia resiste, mentre i giovani che la popolano sono le voci corali di una triste sinfonia fatta di sogni e speranza.

La sezione Student Award premia come primo classificato Dancing Spirits di Camilla Richetti. Gli spiriti danzanti sono quelli che popolano le foreste della Repubblica Democratica del Congo allorché gli indigeni Bayaka li evocano tra danze e musiche suggestive. Tradizioni millenarie di un popolo che rischia la propria incolumità, vittima dell’industrializzazione che avanza e che non risparmia neanche questo angolo di mondo.

Patryk Jaracz è ił vincitore della sezione Single Shot Award con lo scatto Rivne Region. Anche qui il soggetto torna a essere l’Ucraina e la sua fetta di popolazione più indifesa: i bambini.

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I partecipanti alla Open Call

Anche quest’anno il Festival della Fotografia Etica ha attirato l’attenzione di numerose organizzazioni non governative, desiderose di partecipare alla Open Call. Il progetto mira a sensibilizzare su tematiche umanitarie di rilevanza internazionale.

Quattro sono le organizzazioni scelte per l’esposizione, che per l’occasione verranno mostrate nell’area tematica relativa: African Women Rising, San Camilo Hospice, WeWorld e PizzAut.

African Women Rising è un’ONG fondata nel 2006. Da allora lotta per i diritti delle donne colpite dalla guerra, affinché esse riescano a riscattarsi da una condizione di estrema povertà.

L’Hospice San Camilo ha invece sede in Argentina, dove dal 2002 offre cure e sanità a pazienti con un’aspettativa di vita inferiore ai sei mesi. L’ONG dona inoltre sostegno a familiari e amici senza discriminazione alcuna.

A seguire c’è WeWorld, l’associazione umanitaria no profit attiva da oltre cinquant’anni in 26 paesi del mondo, tra cui l’Italia. Sua missione è dunque quella di fornire sostegno e visibilità a coloro che sono considerati ai margini della società, al fine di avviarli nel loro percorso.

Infine, PizzAut è l’onlus che ha reso l’inclusione la sua linea guida. Tutti i membri lavoratori sono infatti affetti da autismo, e mostrano come il lavoro sia un diritto di tutti.

www.festivaldellafotografiaetica.it

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