19 Giugno 2020 di Redazione Redazione

Sono 26 i grandi gruppi multinazionali europei che hanno deciso di aderire alla più grande iniziativa sportiva, solidale e globale dedicata alle imprese. Alla “Challenge contro la Fame”, diventata (temporaneamente) digital a causa dell’emergenza coronavirus, parteciperanno anche sei grandi brand nazionali o che operano nel nostro Paese – Luigi Lavazza S.p.A., Enercom S.r.l., Assimoco e le sedi nazionali di KPMG, Epson e Citigroup In -, che rappresenteranno l’Italia nell’ambito della più grande competizione sportiva e solidale promossa, a livello internazionale, da Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria che opera, in 47 Paesi del mondo, per contrastare la malnutrizione infantile.

La sfida

Le ventisei “sigle” faranno, ora, parte di una vera e propria competizione a livello europeo. Grazie alla collaborazione con SquadEasy, piattaforma internazionale impegnata a promuovere “il gioco di squadra” e il benessere dei dipendenti d’azienda (200.000 gli utenti coinvolti finora), Azione contro la Fame, infatti, ha messo a punto una App che mira incoraggiare il ritorno all’attività sportiva, dopo il lungo lockdown, dei dipendenti e, dall’altro, a consentire a milioni di bambini malnutriti di ricevere cibo e acqua pulita nell’emergenza coronavirus. Saranno oltre 1.500 le persone coinvolte, tra dirigenti, quadri e impiegati. I team di ogni azienda, nel pieno rispetto dei provvedimenti anti-assembramento vigenti, potranno scaricare SquadEasy sul proprio smartphone e inserire un codice dedicato. Facendo così potranno impegnarsi nelle tre discipline previste: corsa, camminata e ciclismo. Con team costituiti da un minino di due fino a un massimo di dieci persone, i partecipanti avranno un mese di tempo, dall’8 giugno al 3 luglio, per percorrere un numero maggiore di chilometri rispetto agli altri atleti “avversari”. L’App rileverà le performance, generando una classifica. Sarà una sfida nella sfida: i partecipanti, oltre a beneficiare della ritrovata forma, saranno anche protagonisti di un vero e proprio “gioco di ruolo”. Oltre a “misurarsi” su performance sportive, diventeranno per un mese operatori umanitari, e avranno la possibilità di approfondire tramite quiz le attività svolte da Azione contro la Fame per garantire cibo, acqua e igiene nelle comunità più vulnerabili, con particolare riferimento a Giordania, Repubblica Centrafricana e Madagascar.

Le dichiarazioni di Epson Italia

“Sono felice di partecipare come Epson Italia, e anche personalmente, a Challenge contro la fame 2020 – ha dichiarato Massimo Pizzocri, amministratore delegato Epson Italia -. Credo che iniziative come questa siano importanti perché permettono di sensibilizzare e coinvolgere le persone in un progetto comune contro le ineguaglianze di Paesi già compromessi per povertà, carestie, guerre. Poter affrontare come Epson una sfida comune, in un percorso condiviso, seppure a distanza, mi sembra il modo più bello per sostenere il progetto di Azione contro la fame. E, in maniera coerente alla nostra politica di CSR, ci permette di contribuire in modo concreto a quanto verrà messo in atto per aiutare le popolazioni di questi Paesi che, già in difficoltà, devono affrontare anch’essi l’emergenza Covid”.
A livello internazionale, in dodici anni, grazie al coinvolgimento di 10.000 persone e di circa 200 aziende, l’evento “fisico” ha raccolto dieci milioni di euro, offrendo a oltre 350.000 bambini malnutriti la possibilità di accedere ai necessari trattamenti a base di cibo terapeutico pronto all’uso. Nelle due precedenti edizioni italiane, la “Challenge contro la Fame” ha raccolto fondi sufficienti per curare 3.000 bambini malnutriti.

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