Le lunghe esposizioni sono ideali per gli scatti fine art di architettura e ci permettono di ottenere eleganti skyline.

6 Maggio 2022 di Redazione Redazione

Tenere aperto per molto tempo il diaframma porta a risultati eleganti che ben si addicono alle stampe fine art.

Fine art: le lunghe esposizioni

Siamo abituati a pensare ai tempi lunghi in relazione al paesaggio, ma possono essere la marcia in più anche nella fotografia architettonica. Le lunghe esposizioni diurne sono grande fonte di ispirazione nel genere, quindi vale la pena di sperimentarle. 

Procuriamoci un treppiede e un filtro a densità neutra e troviamo un bel punto di ripresa lungo un fiume o un lago in città. Proviamo a ricreare l’acqua setosa tipica di questo genere di immagini – un vero classico delle lunghe esposizioni. Perdere il dettaglio dell’acqua e renderla più pulita possibile dona un’atmosfera artistica alle immagini.

Serve molto movimento nell’acqua stessa, o un’esposizione davvero molto lunga. Ci sono momenti in cui l’acqua è troppo ferma per ottenere un buon effetto, per esempio la mattina, quando il traffico fluviale è ridotto. Queste condizioni però possono offrire ottimi riflessi delle architetture: un riflesso a specchio sull’acqua immobile crea un’immagine splendida. Di norma, in questi casi, i tempi di posa possono essere più brevi, a seconda delle increspature sull’acqua e dalla nitidezza che vogliamo per il riflesso.

Giocare con i riflessi

I singoli edifici riflessi nell’acqua funzionano bene, ma la tecnica si presta anche alle vedute più ampie. Un profilo urbano celebre e riconoscibile è uno splendido soggetto. Per ottenere vedute chiare dello skyline serve un punto di vista sopraelevato, per inquadrare al di sopra delle costruzioni più basse, oppure un ampio spazio vuoto davanti alla scena.

Il problema è che nella maggior parte delle città questo spazio non c’è – a meno che non ci sia un fiume. Il fiume ci assicura spazio per inquadrare e offre anche un elemento di fascino per il primo piano. Una lunga esposizione che fluidifichi l’acqua può dare un senso di pulizia e di ordine. In alternativa, un bellissimo riflesso a specchio può rendere più interessante l’insieme.

Attenzione al cielo!

Le lunghe esposizioni non servono solo a risolvere la presenza di acqua in primo piano con un effetto artistico, ma sono di enorme aiuto anche con il cielo. Se vogliamo un impatto pulito e artistico, infatti, l’ultima cosa che ci serve sono “macchie” di nuvole qua e là! Un filtro a densità neutra può trasformare le nuvole in eleganti linee che solcano il cielo scuro. È un effetto che il fotografo fine art ama molto e che, quando le condizioni lo permettono, cerca sempre di riprodurre.

fine art

La durata dell’esposizione dipende dalla velocità del movimento delle nuvole: se non sono abbastanza rapide, o se l’esposizione non è abbastanza lunga, l’effetto sarà comunque brutto. D’altra parte, un’esposizione troppo lunga o un movimento troppo veloce possono cancellare del tutto la presenza stessa delle nuvole – è un problema da poco, però, perché il cielo pulito ha comunque un impatto piacevole, che ben si sposa con la vibrazione artistica.

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