La natura ama nascondersi è l’intrigante titolo della 19esima edizione di Fotografia Europea, che torna a Reggio Emilia.

19 Aprile 2024 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 26 aprile al 9 giugno 2024, torna a Reggio Emilia Fotografia Europea, giunto alla 19esima edizione. Un’occasione per guardare il mondo che ci circonda – e le sue trasformazioni – attraverso lo sguardo di fotografi affermati e autori emergenti, tra mostre, talk, letture portfolio, approfondimenti.

Tema di quest’anno, scelto dalla direzione artistica del festival, composta da Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart, è La natura ama nascondersi.

Fotografia Europea: la natura e l’uomo

Partendo da un frammento di Eraclito, La natura ama nascondersi, Fotografia Europea vuole indagare le tante antitesi che questo concetto racchiude, muovendosi tra essere e divenire, contrapposizione e coesistenza, occultamento e scoperta. La natura, infatti, molte volte cela la sua essenza ai nostri occhi, ma sempre più spesso la rivela in modi distruttivi. Allo stesso modo – come sottolineano i direttori artistici – nel pensiero occidentale si guarda spesso alla natura come a qualcosa di contrapposto agli esseri umani, eppure «l’uomo è parte della natura, parte di un organismo naturale più ampio. Tutti gli esseri viventi, infatti, sono connessi tra loro e formano un “corpo globale” in cui i confini si dissolvono o vengono sommersi, come ha rilevato in modo efficace Daisy Hildyard nel suo libro The Second Body».

Ecco, dunque, che «i progetti fotografici raccolti per Fotografia Europea 2024 si confrontano con questo senso di doppio o di coesistenza, riconoscendo il valore di tutte le forme di vita e degli ecosistemi. Il contesto è l’Antropocene e le storie si dipanano sia su scala iper-locale che planetaria. Emergono temi e idee di scoperta, mimetismo, simbiosi, sostenibilità ed emergenza climatica, e allo stesso tempo esploriamo anche le azioni positive o trasformative che l’uomo è in grado di intraprendere dall’asse di controllo altrimenti dominante della nostra specie».

Le mostre a Palazzo Magnani e ai Chiostri di San Pietro

La proposta espositiva di questa edizione vede, tra i suoi grandi protagonisti, Susan Meiselas. Palazzo Magnani ospita infatti la prima retrospettiva in Italia della fotografa americana. Intitolata Mediations, la mostra raccoglie una selezione di opere che vanno dagli anni Settanta a oggi.

Susan Meiselas
USA. South Carolina. 1974 © Susan Meiselas

Ai Chiostri di San Pietro si potranno visitare ben dieci esposizioni. È dedicata all’infinita mutevolezza delle nuvole la collettiva Sky Album. 150 years of capturing clouds, a cura di Luce Lebart e Michelle Wilson. Le immagini, dagli albori della fotografia a oggi, ne catturano la vastità e la bellezza. Presenti anche Helen Sear con Within Sight, Yvonne Venegas con Sea of Cortez e Arko Datto. Di quest’ultimo sono in mostra due capitoli tratti dal progetto The Shunyo Raja Monographies interamente dedicati al territorio del Delta del Bengala, considerato uno degli epicentri del cambiamento climatico.

Sky Album. 150 years of capturing clouds
Sky Album. 150 years of capturing clouds

In There’s no calm after the storm, Matteo de Mayda, attraverso foto d’archivio e di reportage, immagini satellitari e al microscopio, indaga gli impatti a lungo termine e meno visibili della tempesta Vaia, che ha colpito il Nord-Est dell’Italia alla fine del 2018.

In mostra anche Jo Ractliffe con Landscaping, Natalya Saprunova con Permafrost e Terri Weifenbach con Cloud Physics. Lisa Barnard con An Act of Faith: Bitcoin and the Speculative Bubble riflette sulla creazione di bitcoin, beni che, seppur immateriali, richiedono un enorme sforzo ambientale. Infine, Bruno Serralongue dedica il suo progetto, dal titolo Community Gardens of Vertus, Aubervilliers, alla lotta che alcuni giardinieri hanno iniziato nel 2020 per opporsi all’abbattimento di oltre 4.000 metri quadrati di orti, a favore di nuove costruzioni per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Palazzo da Mosto

A Palazzo da Mosto si può ammirare la mostra day by day commissionata da Fotografia Europea a Karim El Maktafi. L’indagine del fotografo si concentra sulle “Aree Interne”, in special modo quelle dell’Appennino Emiliano. Si tratta di regioni eterogenee, accomunate dalla lontananza da grandi centri di agglomerazione, che, pur occupando circa tre quinti del territorio nazionale, ospitano poco meno di un quarto della popolazione complessiva italiana. Le immagini mettono in evidenza il profondo e fragile legame tra l’uomo e la natura che permane in queste aree.

Ancora, la mostra Index Naturae, a cura di Stefania Rössl e Massimo Sordi, con 116 libri fotografici pubblicati negli ultimi cinque anni dedicati al tema della natura. E i progetti selezionati dalla giuria della Open Call: SHIFTERS di Marta Bogdańska e Nsenene di Michele Sibiloni.

Le altre sedi

In occasione di Fotografia Europea 2024 riapre Villa Zironi. Qui è ospitata la mostra Radici di Silvia Infranco, a cura di Marina Dacci. Palazzo dei Musei ospita Zone di passaggio, a cura di Ilaria Campioli. L’esposizione, partendo da una serie di opere di ambientazione notturna di Luigi Ghirri, propone una riflessione sul tema del buio e della notte. L’intento è di raccontare l’importante ruolo che entrambi rivestono nell’immaginario collettivo.

Sempre a Palazzo dei Musei si possono ammirare gli scatti dei sette artisti selezionati nell’ambito della open call di GIOVANE FOTOGRAFIA ITALIANA #11 | PREMIO LUIGI GHIRRI 2024. Si tratta di Claudia Amatruda con Good Use Of My Bad Health, Benedetta Casagrande con All ThingsLaid Dormant, Noemi Comi con Proxidium, Massimiliano Corteselli con Contrapasso, Camilla Marrese con Field Notes for Climate Observers, Cinzia Romanin con Transcendence e Alessandro Truffa con Nioko Bokk. Durante le giornate inaugurali di Fotografia Europea, al vincitore sarà assegnato il Premio Luigi Ghirri.

Noemi Comi
Proxidium © Noemi Comi – GFI #11

Altre mostre sono ospitate presso la Biblioteca Panizzi, lo Spazio Gerra e la Collezione Maramotti. Presso la galleria dell’Isolato San Rocco vengono presentati i lavori dei ragazzi che hanno partecipato al progetto formativo di Fotografia Europea Speciale Diciottoventicinque.

Tanti eventi a Fotografia Europea

Anche quest’anno il festival prevede un ricco calendario di appuntamenti. In programma, oltre agli incontri con gli artisti, anche momenti di confronto con Mariangela Gualtieri, poetessa e scrittrice, e Marco Paolini, drammaturgo e scrittore, entrambi in dialogo con Loredana Lipperini, scrittrice e giornalista. Inoltre presentazioni di libri, letture portfolio e [PARENTESI] BOOKFAIR, lo spazio dedicato agli editori indipendenti.

Infine, il CIRCUITO OFF propone una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino, con progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che si misurano con il tema del fragile equilibrio tra uomo e natura.

Info

Programma completo: fotografiaeuropea.it

Fotografia Europea è promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

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