Dal 28 aprile va in scena la 18esima edizione di Fotografia Europea, dedicata all’Europa e alle sue identità.

5 Aprile 2023 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

A Reggio Emilia si prepara una nuova edizione, la 18esima, di Fotografia Europea, recentemente riconosciuto quale miglior Photo Festival of the Year 2022 ai Lucie Awards a New York. In scena dal 28 aprile all’11 giugno 2023, vede la direzione di Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart.

Fotografia Europea e l’identità inquieta

Tema di quest’anno è Europe matters: visioni di un’identità inquieta. Il festival propone, dunque, una riflessione che, partendo dall’idea di Europa e dagli ideali che la costituiscono, induca a porci domande sulle radici della nostra identità individuale e sociale, continuamente messe alla prova, e sul mondo multiculturale e globalizzato in cui viviamo.

Una riflessione che, attraverso il medium fotografico, fa da filo conduttore di tutta la programmazione del festival. Che anche quest’anno propone numerose mostre, cui si affiancano incontri, conferenze, presentazioni di libri e attività educational.

Tornano, inoltre, le letture portfolio, che si terranno sabato 29 e domenica 30 aprile. I lettori presenti, tutti esperti del settore, selezioneranno il miglior portfolio, che sarà pubblicato su IL FOTOGRAFO. È possibile iscriversi a questo link.

Le mostre ai Chiostri di San Pietro

Cuore di Fotografia Europea sono ancora una volta i Chiostri di San Pietro che ospiteranno dieci esposizioni. Mónica De Miranda con il progetto The Island mette in discussione le nozioni standard di identità basate sulle categorie di razza e genere. Güle Güle (“arrivederci” in turco) è la personale rappresentazione di Istanbul e dei profondi cambiamenti che stanno interessando la società turca attraverso lo sguardo di Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni.

Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni
Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, Gule Gule © Caimi & Piccinni

In Merrie Albion Simon Roberts fotografa il Regno Unito offrendo spunti di riflessione su cosa significhi essere britannici in questo momento cruciale della storia. The Archive of Public Protests presenta You will never walk alone. Il lavoro raccoglie le tracce visive di tutte quelle iniziative di massa che si oppongono alle violazioni delle norme democratiche e dei diritti umani.

Simon Roberts
Simon Roberts, Broadstairs Dickens Festival, Isle of Thanet, 19 June 2008 © Simon Roberts

Alessia Rollo, in Parallel Eyes, ci porta alla scoperta degli antichi riti del Sud. Ricostruisce così l’identità culturale dell’Italia meridionale con tecniche di manipolazione analogiche e digitali. Samuel Gratacap presenta Bilateral, un lavoro inedito sul paesaggio visto da entrambi i lati del confine e attraverso la voce delle persone che quel confine cercano di attraversare.

In Odesa, Yelena Yemchuk rende omaggio alla città che da sempre l’ha affascinata per la libertà di cui godeva durante l’epoca sovietica. Yemchuk vi è tornata nel 2015 per documentare i volti dei ragazzi e delle ragazze dell’Accademia militare che, di lì a poco, si sarebbero trovati al fronte.

In L’Or des ruines Geoffroy Mathieu segue i raccoglitori, persone che, ai margini delle aree coltivate o negli spazi incolti, vivono dei prodotti che la natura offre in modo spontaneo. Racconta quindi di una sussistenza alternativa, di una economia costruita sulla condivisione delle risorse spontanee della terra.

le mostre al festival fotografia europea
Geoffroy Mathieu, L’or des ruines / The gold of ruins, Grand Paris, 2020 © Geoffroy mathieu / Les Regards du Grand Paris, commande photographique nationale, Ateliers Médicis et Centre national des arts plastiques

Cédrine Scheidig presenta De la mer à la terre. Un lavoro che esplora le narrazioni personali dei giovani, in Francia e in Martinica, nel processo di scoperta di sé. E che apre al contempo spazi di riflessione su temi politici come il passato coloniale, l’ibridazione culturale e la migrazione.

fotografia europea
Cédrine Scheidig, Gold, 2022 © Cédrine Scheidig

Al piano terra dei Chiostri di San Pietro si potrà ammirare la mostra Sabine Weiss. Una vita da fotografa a cura di Virginie Chardin. L’esposizione ripercorre, dagli esordi nel 1935 fino agli anni ’80, l’intera carriera di Weiss. Una tra le più importanti voci della fotografia umanista francese insieme a Robert Doisneau, la fotografa è scomparsa nel 2021 all’età di 97 anni.

Myriam Meloni e i vincitori della Open Call

Ai Chiostri di San Domenico è esposta la mostra dedicata alla committenza che ogni anno Fotografia Europea affida a un artista diverso, insieme ai due progetti vincitori della Open Call: Mattia Balsamini e Camilla de Maffei.

La committenza è stata affidata a Myriam Meloni, fotografa italiana che vive e lavora tra Barcellona e Tangeri. Nel progetto Nelle giornate chiare si vede Europa, partendo dal mito di Europa narrato da Ovidio, l’artista costruisce un ritratto delle “Europa” contemporanee: giovani donne, autonome, professioniste, l’esito più felice del Novecento e del progetto Erasmus. Donne che stanno attuando una rivoluzione gentile, radicandosi nelle comunità che le accolgono ma continuando a incarnare i valori dai quali provengono.

Le altre mostre di Fotografia Europea

A Palazzo da Mosto sono esposte le opere fotografiche provenienti dalla collezione di Ars Aevi che celebrano la Bosnia Erzegovina, Paese Ospite di questa edizione del festival.

Parziale anagramma della parola “Sarajevo”, Ars Aevi (“arte dell’epoca” in latino)  è un progetto, unico nel suo genere, di museo di arte contemporanea creato dalla volontà collettiva e di cooperazione etica di importanti artisti internazionali, curatori e musei di arte contemporanea. Essi hanno, infatti, donato le proprie opere a Sarajevo durante la guerra, per sostenerla durante l’assedio e accompagnarne la rinascita.

Ariane Loze presenta Utopia e Studies and Definitions, due dei quattro video realizzati tra aprile 2017 e ottobre 2018 per riflettere sull’Europa.

A Palazzo dei Musei è allestita la mostra Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi. Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi (28 aprile 2023 – 25 febbraio 2024), un percorso dedicato all’elemento naturale che, a partire dalle ricerche di Luigi Ghirri, invita a riflettere sull’elemento naturale e sulla necessità di una sua ricollocazione all’interno del nostro orizzonte percettivo.

La riflessione si allarga poi a Giardini in Europa, rivisitazione della mostra del 1988 curata da Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri. Il percorso espositivo riunisce una serie di ricerche su aree verdi e giardini condotte, oltre che dallo stesso Ghirri, da tredici fotografi.

Sempre a Palazzo dei Musei arriva Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023, il progetto del Comune di Reggio Emilia che valorizza i talenti della fotografia italiana under 35. Curata da Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, la mostra collettiva ruoterà attorno al tema Appartenenza. Tra i sette artisti – Eleonora Agostini, Andrea Camiolo, Sofiya Chotyrbok, Davide Degano, Carlo Lombardi, Giulia Mangione, Eleonora Paciullo – si conoscerà infine il vincitore del Premio Ghirri.

Circuito OFF

La serata di sabato 6 maggio 2023 è dedicata al Circuito OFF di Fotografia Europea. Si comincia alle ore 17 con la presentazione delle mostre presso la Galleria Santa Maria. Sempre alle 17, presso Piazzale Roversi – Parco del Popolo – Skate park (piazzale Europa), la performance itinerante urbana GenerazioneZ. Fluidità urbana. Alle ore 18.30 in Piazza Casotti si terrà la premiazione Circuito OFF 2023 – Premio Max Spreafico.

Info

Tutte le mostre e gli appuntamenti: www.fotografiaeuropea.it

Fotografia Europea è promosso e prodotto da Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

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