Da dove iniziare, se non… da un antipasto?
Amuse- bouche, entrée e stuzzichini sono
terreno ideale per affinare le nostre tecniche prima di affrontare primi piatti o dolci, che possono essere molto più complessi. Questi antipasti in genere sono piccini e delicati e può essere
utile usare un obiettivo macro per farli apparire più grandi nell’inquadratura (altrimenti stringiamo con l’estremità 55 mm o 70 mm di uno zoom). Di regola, le grandi immagini nascono da grandi piatti, quindi
scegliamo gli ingredienti migliori, cuciniamo con attenzione e prendiamoci tempo per impiattare come si deve. Se non siamo in grado di cucinare il nostro soggetto, chiediamo a un amico o a un familiare più portato di prepararci qualcosa oppure acquistiamo qualcosa di pronto in rosticceria e dedichiamo un po’ di tempo a farlo sembrare più bello, appetitoso e genuino.
Fotocamera sul treppiede
La food photography non è diversa dagli altri generi di still-life. Possiamo allestire un set da tavolo e scattare in interni e questo significa che possiamo anche
montare il treppiede e prenderci il tempo di preparare con calma la composizione. Per uno scatto come questo, inquadriamo il piatto di lato, isoliamo l’elemento più vicino e lasciamo sfocare il resto della preparazione. Poggiamo il piatto su un tavolo e blocchiamo la fotocamera sul treppiede, all’altezza giusta. Ricordiamo di estendere prima le sezioni più grandi delle gambe e di allungare la colonna centrale solo come ultima risorsa, perché è sempre la parte meno stabile di qualsiasi treppiede.
Priorità di diaframma
Impostiamo la fotocamera a priorità di diaframma (A o Av sulla ghiera), con apertura f/5.6 – è un valore abbastanza ampio, che ci aiuterà sia a tenere nitido il dettaglio che vogliamo isolare, sia a sfocare lo sfondo. Selezioniamo il più basso livello ISO nativo, in genere 100, per la massima qualità di immagine e attiviamo l’autoscatto, con ritardo di 2 secondi, per evitare di introdurre vibrazioni con la pressione del pulsante di scatto. Se abbiamo deciso di lavorare a mano libera, alziamo invece gli ISO fino a ottenere un tempo di scatto pari almeno al reciproco del doppio della lunghezza focale in uso (1/200 di secondo se abbiamo un obiettivo 100 mm, per esempio).
Fuoco sull’elemento più vicino
A questo punto, affiniamo la messa a fuoco. Usiamo la visualizzazione in Live View per analizzare l’anteprima sullo schermo posteriore. Il nostro antipasto potrebbe avere più elementi allineati: mettiamo a fuoco sul primo, per esempio il bocconcino di pollo più vicino di questo spiedino. Il resto del piatto si ammorbidirà naturalmente per via della limitata profondità di campo. Zoomiamo nell’immagine Live View e usiamo l’autofocus per mettere a fuoco, passiamo alla modalità manuale per bloccare l’impostazione e scattiamo.
Tip!
Prestiamo cura anche alla composizione della scena. Una fogliolina di prezzemolo, una julienne di cipollotti o una scorzetta di lime possono introdurre nei piatti un vibrante slancio verde. Ma non affidiamoci solo al piatto per introdurre colore nello scatto: sfruttiamo tovaglie e stoviglie per avere più interesse e texture.