Neil Armstrong
Neil Armstrong, astronauta ed aviatore statunitense, primo uomo sulla Luna il 20 luglio 1969. Ufficiale delle marina militare statunitense partecipò alla guerra di Corea, entrò poi in aviazione e alla NASA nel 1962. Viaggiò nello spazio 2 volte: con la missione Gemini 8 nel 1965 e con l’Apollo 11. Dopo di allora divenne uno degli uomini più famosi della Storia.
Neil Armstrong e la foto sulla Luna
Una delle fotografie più famose della storia fu scattata da un astronauta. Neil Armstrong testimonia l’arrivo della missione Apollo 11 sul suolo lunare. Per la prima volta un uomo è su una superficie non terrestre. Dopo millenni di osservazioni astronomiche, letteratura, leggende, la conquista della Luna è realtà. Dei tre astronauti – Collins, Aldrin e Armstrong – solo due scendono dal modulo lunare Eagle e solo Armstrong scatta delle fotografie. Non è un selfie, come si userebbe dire oggi, ma sceglie di fotografare ciò che vede davanti a sé: Buzz Aldrin che, a sua volta, mostra cosa ha di fronte grazie al riflesso sul casco, e cioè il suo comandante, la navicella con cui sono giunti fino a qui e qualche pezzo di attrezzatura. Il sogno dell’umanità, l’allunaggio, diventa una realtà documentabile. Armstrong e Aldrin continueranno a scattare fotografie e prendere reperti di roccia lunare per circa due ore e mezza prima di far rotta verso il pianeta Terra. L’eccezionalità dell’evento e delle immagini scatenò, oltre alla curiosità, il sospetto che l’allunaggio non fosse mai accaduto se non in uno studio cinematografico hollywoodiano. È la cosiddetta teoria del complotto lunare.
Immagine in evidenza
Neil Armstrong fotografa Edwin “Buzz” Aldrin e i primi passi sulla luna, 20 luglio 1969 – © Courtesy NASA
Complotto è la parola sbagliata. Sarebbe meglio la traduzione letterale con la quale negli USA indicano questa tematica: moon hoax = bufala lunare.
Ma “l’eccezionalità dell’evento” come spiegazione dei dubbi che sorgono su queste foto è troppo approssimativa per non indurmi a puntualizzare meglio i motivi dei sospetti.
Questa e altre fotografie sono state analizzate da alcuni famosi fotografi di moda (particolarmente esperti di tecniche di riproduzione in studio di ambienti esterni) in un documentario abbastanza noto nell’ambiente cosiddetto “complottista”: American moon, di Massimo Mazzucco. Si può vedere gratuitamente su YouTube o acquistarlo in risoluzione migliore sul sito dell’autore. Dura tre ore, l’ultima delle quali è dedicata all’analisi delle fotografie.
Ebbene, da fotografo semiprofessionista non posso che dare ragione ai personaggi intervistati, secondo i quali tutte le foto esaminate erano fatte in studio. Lo deducono da diversi particolari evidenti a chi è del mestiere. Guardate anche voi il documentario se vi sembra impossibile.
Quindi non siamo mai andati sulla luna? Non è questa l’opinione granitica di chi riconosce la bufala di queste foto.
Erano note già all’epoca le insormontabili problematiche tecniche che sarebbero emerse nel cercare di scattare foto in ambiente lunare. E’ vero anche che portare a termine un’impresa del genere senza essere in grado di dimostrarlo visivamente sarebbe stato quasi come non averla mai fatta.
Quindi è molto probabile che la NASA, per sostenere la campagna mediatica della missione, abbia costruito in studio i set adatti a produrre in segreto foto e filmati a supporto della narrazione.
Poi magari sulla luna ci sono andati per davvero, però il fatto che la nuova missione lunare con uomini a bordo venga continuamente rimandata da almeno 20 anni per problemi tecnici, qualche sospetto lo fa venire…