LABS Contemporary Art a Bologna ospita la mostra Ridisegnare lo spazio: la fotografia come linguaggio per rileggere lo spazio.

16 Febbraio 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

La fotografia come linguaggio per rileggere lo spazio. È questa l’idea attorno a cui ruota la mostra Ridisegnare lo spazio, a cura di Angela Madesani, che propone i lavori di quattro artisti che lavorano con il mezzo fotografico: Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali. L’esposizione è allestita presso LABS Contemporary Art a Bologna fino al 5 aprile 2022.

La fotografia come linguaggio per rileggere lo spazio

I quattro autori utilizzano, dunque, il linguaggio fotografico per guardare allo spazio che hanno di fronte. Interpretandolo, leggendolo, disegnandolo e, infine, proponendolo al di là di una dimensione prettamente oggettiva.

Di Massimo Vitali sono esposte due grandi fotografie in cui lo spazio naturale diviene spazio sociale. Scrive Angela Madesani nel testo che accompagna la mostra: «Qui tutto è lava, tutto è duro e pungente e la luce cambia molto velocemente. Vitali ridisegna lo spazio, lo rimisura attraverso un’altra categoria. Il suo è uno spazio sociale, fortemente antropizzato che possiamo collegare alla sua formazione».

Andreas Gefeller, Untitled (Panel Building 4), (Supervisions), 2004

Andreas Gefeller rilegge, invece, lo spazio architettonico dall’alto, dando vita a visioni zenitali che stravolgono la nostra abituale percezione. Prosegue la curatrice: «Viene spontaneo domandarsi di fronte a che tipo di operazione fotografica ci troviamo. È documentazione? Per certi versi sì, perché nulla è stato aggiunto e tutto è perfettamente corrispondente alla realtà. Al contempo, però, bisogna rendersi conto che la prospettiva proposta nell’immagine, in questa modalità, non è mai esistita. Il fruitore potrebbe pensare di trovarsi di fronte a un’immagine reale, istantanea, ma così non è».

fotografia come linguaggio
Giulia Marchi, Spazio#11, 2017

Di Giulia Marchi sono presentati due lavori della serie Fundamendal, risultato di uno studio approfondito sui testi dell’architetto contemporaneo olandese Rem Koolhaas. Il lavoro nasce dal desiderio di mettere in relazione la ricerca artistica con gli scritti di Koolhaas dedicati al concetto di spazio e dell’uso che ne facciamo. Infine, negli still life di Marina Caneve, gli oggetti riescono a disegnare la dimensione spaziale attraverso l’essenza delle forme, in stretta relazione con lo spazio naturale in cui sono contenuti.

fotografia come linguaggio
Marina Caneve, A fior di terra, #03, 2021

Info

LABS Contemporary Art è a Bologna in Via Santo Stefano 38. Orari: da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19 e su appuntamento.

www.labsgallery.it

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