Ultimo appuntamento per il terzo trimestre di Coscienza dell’Uomo, la rassegna fotografica organizzata a Matera dalla Cine Sud di Catanzaro.
Il 14 settembre alle 18.30 ci sarà l’apertura, alla presenza degli autori, della mostra di Altin Manaf e Andreas Ikonomu “Così il tempo presente”. Una chiusura, in attesa della presentazione del quarto e ultimo trimestre, che apre a nuove importanti collaborazioni per i promotori della manifestazione che, per l’occasione, si sono avvalsi del prestigioso contributo de La Scaletta, l’associazione culturale nata nel 1959 a Matera, protagonista della rivoluzione che ha travolto la città dei Sassi negli ultimi anni. Grazie alla disponibilità dei soci, la suggestiva mostra di Manaf e Ikonomu sarà allestita presso gli spazi del circolo, in via Lucana, che ospiterà gli scatti fino al 29 settembre.
Una coppia di autori provenienti questa volta dal Mediterraneo, sempre in linea con quel “pensiero meridiano” portato avanti dalla rassegna che, fin dalla prima mostra, ha perseguito come unico obiettivo la promozione di un insieme di valori e ideali tipici di un Sud in lotta contro l’imbarbarimento umano e culturale dei tempi moderni. Grecia e Romania le terre natie degli autori che stringono però, fin dall’inizio della propria carriera, un legame profondo e speciale con l’Italia, a cui scelgono di dedicare la mostra in programma. Circa 40 scatti compongono il lavoro di Manaf e Ikonomu che, documentando la realtà dell’Abbazia Santa Chiara di Chiaravalle, avviano una interessante riflessione fotografica sulla fugacità del tempo e dell’esistenza umana.
Altin Manaf e Andreas Ikonomu “Così il tempo presente”
Costruita alle porte di Milano nel 1135, l’Abbazia si spoglia, agli occhi degli autori, delle vesti di mero luogo di culto, indossando l’abito di Custode della storia, Testimone del tempo, Guardiano dei secoli che nel loro incessante e inesorabile divenire tutto trasformano ma nulla o quasi distruggono. All’interno dell’Abbazia si svolge la vita della comunità dei monaci cistercensi, una comunità attiva e laboriosa che, di generazione in generazione, protegge e fortifica le solide mura con il proprio prezioso e fondamentale contributo. Tutti e ciascuno, è questo che ci raccontano gli autori attraverso le foto di Così il tempo presente. Una comunità che agisce per il bene comune, in cui non esiste individualismo, ma in cui al tempo stesso ciascuno è indispensabile per la sopravvivenza e il benessere della collettività. L’uomo, nella sua effimera e breve esistenza, diventa simbolo del tempo che scorre, materia in transito sulla Terra, roccia su cui poggia l’esistenza della Storia come quella dell’Abbazia. “L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene, così il tempo presente”. Così il concetto di tempo espresso da Leonardo ispira la riflessione di Manaf e Ikonumu sulla fugacità dell’essere umano che, pur consapevole della brevità della propria esistenza, vive il suo viaggio sulla terra costruendo, pietra dopo pietra, un futuro. Per quel futuro vive, per lo stesso futuro agisce e a quel futuro consegna il frutto della sua opera. Così la storia dell’uomo, così quella dell’Abbazia.