Al MAXXI di Roma, fotografie contemporanee e d’archivio raccontano 130 anni di avventure dell’azienda Ghella.

31 Luglio 2024 di Redazione Redazione

Nuove avventure sotterranee, al MAXXI di Roma fino al 25 settembre 2024, è la mostra che racconta la nascita di grandi opere in Italia e nel mondo attraverso le fotografie commissionate da Ghella, la più antica azienda italiana di grandi infrastrutture, specializzata in scavi sotterranei, che quest’anno festeggia i 130 anni di attività.

MAXXI Roma Stefano Graziani, Vancouver Broadway Subway Project, 2022, courtesy Ghella
Stefano Graziani, Vancouver Broadway Subway Project, 2022, courtesy Ghella

Ha commentato Federico Ghella, vicepresidente di Ghella: «Nuove avventure sotterranee è il secondo capitolo di un progetto che vuole raccontare la nostra realtà attraverso lo sguardo libero di un gruppo di artisti italiani. Questo investimento culturale ci ha permesso di esportare cultura, oltre alla nostra competenza ingegneristica, nel mondo e ha saputo ridisegnare l’intero immaginario di Ghella. Sfogliando le immagini di questa raccolta mi accorgo di quanta bellezza possa celarsi nelle nostre avventure quotidiane».

Nuove avventure sotterranee al MAXXI di Roma

A cura di Alessandro Dandini de Sylva, la mostra raccoglie gli scatti di Stefano Graziani, Rachele Maistrello, Domingo Milella, Luca Nostri e Giulia Parlato. Su incarico di Ghella, i cinque fotografi hanno dunque documentato la nascita di importanti opere in Italia, Canada, Argentina, Australia e Nuova Zelanda. Ai loro scatti si affiancano immagini provenienti dagli archivi di Ghella, che documentano infrastrutture realizzate tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Duemila.

Giulia Parlato, Auckland Central Interceptor, 2022, courtesy Ghella
Giulia Parlato, Auckland Central Interceptor, 2022, courtesy Ghella

Spiega il curatore della mostra: «Nuove avventure sotterranee è un progetto che affronta lo scavo in sotterraneo come una straordinaria possibilità di viaggio nel paesaggio, nella sua storia e nel suo presente in divenire. Le campagne fotografiche che formano questa raccolta rappresentano una risorsa preziosa perché contribuiscono a rinnovare l’immaginario dei grandi cantieri di ingegneria infrastrutturale, combinando sapientemente documentazione e sperimentazione, e tracciano la direzione delle future trasformazioni delle città nel XXI secolo».

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un cofanetto con sei volumi, disegnato da Filippo Nostri, edito dalla casa editrice Quodlibet. I primi cinque volumi sono introdotti da un testo tecnico sul cantiere e contengono una conversazione tra ogni artista e il curatore sulla sua campagna fotografica. Il sesto volume contiene immagini storiche dall’archivio di Ghella.

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