Fino al 13 ottobre 2024, al Museo Diocesano di Milano si possono ammirare 300 scatti del celebre fotografo Robert Capa riuniti nella mostra L’Opera 1932-1954. La retrospettiva, curata da Gabriel Bauret, riunisce le immagini selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, ripercorrendo le tappe principali della sua carriera, dagli esordi nel 1932 fino alla morte nel 1954 in Indocina, a causa dello scoppio di una mina.
L’Opera di Robert Capa a Milano
Conosciuto per essere stato uno dei più importanti fotografi di guerra del XX secolo – suoi scatti iconici come quelli che immortalano lo sbarco alleato in Normandia e le azioni dei miliziani durante la guerra civile spagnola –, Robert Capa ha però spesso spostato l’attenzione dalla Storia per guardare alle storie delle popolazioni vittime dei conflitti, dei bambini, delle donne. Il suo è sempre stato uno sguardo complice ed empatico, interessato all’uomo e ai suoi drammi.
Commenta, infatti, Gabriel Bauret: «Se le fotografie di guerra plasmano la leggenda di Capa, nei suoi reportage lo vediamo anche guardare la realtà da diversi punti di vista, concentrandosi su quelli che il fotografo Raymond Depardon definiva “tempi deboli”, in contrapposizione ai tempi forti che solitamente mobilitano l’attenzione dei giornalisti e richiedono loro di essere i primi e più vicini».
La mostra si concentra dunque anche su questi “tempi deboli”. Sulle storie personali che emergono dalla Storia universale, in cui il singolo si manifesta in tutta la sua umanità.
Il percorso espositivo
Nove le sezioni tematiche, che si snodano in ordine cronologico. Si parte infatti con la sezione Fotografie degli esordi, 1932-1935 per proseguire con La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936-1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943-1945; Verso una pace ritrovata, 1944-1954. Ancora, Viaggi a est, 1947-1948; Israele terra promessa, 1948-1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954.
Alle fotografie si affiancano documenti, pubblicazioni, un filmato e una registrazione sonora (l’unica esistente con la voce di Capa).
Esserci nella storia
Commenta Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano: «Anche quest’anno il Museo Diocesano rinnova l’appuntamento estivo con la grande fotografia attraverso una mostra che, grazie all’opera di un grande fotografo del secolo scorso, suggerisce qualcosa di interessante all’uomo di oggi. Capa è un autore che ha “bisogno di esserci” nella storia. Non si limita a documentare i fatti, ma si sofferma con uno sguardo straordinariamente empatico su volti e persone, mostrando un profondo interesse per l’essere umano e aiutando ciascuno di noi a guardare ciò che accade in un modo nuovo e niente affatto scontato».
«Siamo inoltre contenti – prosegue – di riproporre le aperture serali, rese possibili dalla collaborazione con InChiostro Bistrot, che garantiscono ai visitatori un’ulteriore fascia di ingresso alla mostra e un’esperienza di visita ancora più piacevole».
Info
Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Piazza Sant’Eustorgio 3, Milano
Orari:
Ingresso diurno (martedì – domenica, ore 10-18) + ingresso serale
Serale: lunedì – domenica, ore 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
Ingresso mostra e prima consumazione presso InChiostro Bistrot: € 12
www.chiostrisanteustorgio.it
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, curato dallo stesso Gabriel Bauret, con testi del curatore e di Michel Lefebvre.
La retrospettiva è organizzata con il patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Milano, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con Magnum Photos e prodotta da Silvana Editoriale. Realizzata grazie al supporto del main sponsor Dils, azienda leader nel Real Estate.