10 Agosto 2020 di Redazione Redazione

Immaginiamo di essere costretti a usare sempre e soltanto un unico obiettivo, per giunta fisso. La sola idea potrebbe darci i brividi! Ma se l’obiettivo in gioco fosse quello “giusto”, capace di farci affrontare qualsiasi sfida in modo divertente e creativo? “Giusto”, in questo caso, fa spesso rima con “50 mm”. Per questo abbiamo dedicato questa rubrica a dimostrare l’incredibile versatilità di quello che per gli amici è il “cinquantino”. Infatti, il 50 mm può coprire (quasi) ogni situazione, produce un angolo di campo molto simile a quello dell’occhio umano, offre una notevole nitidezza e, all’occorrenza, una profondità di campo così stretta da regalarci sfondi sfocati di qualità. Ricordiamo, però, che un 50 mm non “funziona” allo stesso modo su qualsiasi fotocamera. Ma procediamo con ordine…

3#I segreti dello sfocato

La fotografia creativa è questione di scelte. Alla fine, il successo di un’immagine dipende dal modo in cui componiamo, esponiamo e scegliamo di mettere a fuoco. Quest’ultima parte implica un po’ più che semplicemente piazzare il punto AF attivo sul soggetto. Il punto di messa a fuoco può cadere in un’area di estesa nitidezza, in cui tutto appare chiaro e definito, oppure isolato in una sottile fascia, al di fuori della quale le cose scivolano in un’indistinta morbidezza. L’ampia apertura di diaframma di un 50 mm a focale fissa permette di trasformare le zone fuori fuoco in elementi significativi e affascinanti della composizione.

Passo a passo – Riduciamo la profondità di campo

  • PASSO 1: Impostiamo lo scatto
    A priorità di diaframma, scegliamo la massima apertura disponibile, come f/1.8. Controlliamo che il tempo di posa non sia più lento di 1/100.
  • PASSO 2: Scattiamo
    Mettiamo a fuoco sull’area che vogliamo nitida e controlliamo l’anteprima a schermo per verificare la precisione del punto di fuoco.

Tutto sul Bokeh

Il termine giapponese “bokeh” indica sfocatura, annebbiamento, vaghezza. In gergo fotografico, è usato per descrivere la qualità, la resa delle aree fuori fuoco ed è spesso riservato all’aspetto delle luci alte puntiformi. Il loro carattere e la loro forma spesso definiscono la “bellezza” o la “bruttezza” del bokeh.

Un bel Bokeh

UN “BEL” BOKEH
Per quanto sia del tutto soggettiva, l’idea di bello in questo caso corrisponde a luci alte di forma circolare e dai contorni fluidi. L’aspetto dipende dalla forma presa dall’apertura del diaframma: più è rotonda e meglio è!

Un brutto bokeh

UN “BRUTTO” BOKEH
Poiché le luci fuori fuoco rivelano la forma dell’apertura creata dalle lamelle del diaframma, un aspetto troppo spigoloso (come quello dell’esempio) è considerato “brutto” – ma è solo gusto personale.

Da provare

Ritratto di giovane donna - Sfondo confuso

Sfondi confusi? No problem!
Non sempre è possibile trovare uno sfondo pulito. Con un 50 mm, però, possiamo sfocarlo del tutto aprendo al massimo il diaframma.

Nuove angolazioni creative

Nuove angolazioni creative
Un uomo che si chiude i gemelli può non essere il più straordinario dei soggetti, ma ripreso dal basso con sfondo sfocato diventa ben più originale.

Scatti rapidi al volo

Scatti rapidi al volo
Tra le cose migliori di un 50 mm spicca la compattezza: possiamo lasciarlo innestato, pronto a catturare qualsiasi soggetto attragga il nostro sguardo!

Per scoprire di più sulle potenzialità dell’obiettivo da 50 mm, acquista Digital Camera Magazine qui. Oppure continua a seguire la nostra rubrica a puntate!
E se hai perso i primi appuntamento, recuperali qui:
1#I vantaggi delle ottiche fisse
2#Quando la luce è poca…

Lascia un commento

qui