A Torino, la mostra fotografica Strappi ci invita a non distogliere lo sguardo dalle violenze che ci circondano.

1 Dicembre 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Fino al 16 gennaio 2022, la mostra fotografica Strappi. Tra violenza e indifferenza ci chiede di riflettere su un tema forte, quello delle violenze che ci circondano quotidianamente, attraverso il lavoro di dieci autori.

Dieci fotografi per cento scatti, riuniti dalla curatrice Tiziana Bonomo e allestiti presso il Museo del Mastio della Cittadella a Torino.

Una mostra fotografica, tra orrore e bellezza

Racconta Tiziana Bonomo: «Abbiamo scelto immagini da leggere con dovuta lentezza per scoprire nelle pose, negli sguardi, nei ritratti delle vittime le loro storie al limite del reale. Istanti cruciali che ogni fotografo ha rubato a suo modo, ciascuno con la propria capacità di cogliere orrore e bellezza, sconforto e speranza con l’implacabile forza della propria sorprendente dote di testimone».

La narrazione di Domenico Quirico, voce autorevole del quotidiano La Stampa, da sempre testimone della violenza nel mondo, approfondisce inoltre il concetto di “strappo” accompagnando la mostra con la sua introduzione e con le sue parole.

Con i loro reportage, i dieci fotografi ci chiedono di non distogliere lo sguardo dalle violenze. Dalle immagini crude che arrivano da ogni parte del mondo. E che spesso ci lasciano indifferenti o che viviamo come qualcosa che succede lontano da noi.

Questa mostra fotografica impone riflessione ma invita a cogliere nelle espressioni dei protagonisti degli scatti anche il seme della speranza di ripartire. L’orgoglio per le tradizioni perseguitate. La ricerca della libertà calpestata. L’anelito alla riconquista di una normalità violata.

Dieci fotografi per dieci reportage

Le fotografie sono il frutto di reportage molto estesi. Lavori a lungo termine in luoghi e situazioni diversi: dal Sud America al Medio Oriente, dal Messico al Myanmar, dal Congo allo Yemen. 

Alfredo Bosco con il suo Estado de Guerrero, realizzato tra il 2018 e il 2019 a Guerrero in Messico, denuncia come la violenza, causata dal narcotraffico, trasforma villaggi, città, persone. 

Il lavoro di Karl Mancini è dedicato ai femminicidi in America Latina. Lo sguardo della ventinovenne Chloe Sharrock, invece, si è concentrato su Raqqa e sul campo di prigionia di Al-Hawl nel nord della Siria.

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© Karl Mancini, Vivir para contarlo / Live to tell

Ivo Saglietti da oltre un decennio segue puntualmente, a Potočari, la cerimonia di restituzione e riconoscimento delle vittime del genocidio di Srebrenica. L’esodo di popolazioni perseguitate è al centro del lavoro di Derek Hudson, testimone della fuga degli Hutu dai Tutsi.

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© Ivo Saglietti, Il dolore di Srebrenica

L’integralismo rischia di annientare la bellezza di un popolo e di un paese come quello yemenita, così magnificamente raccontato da Mattia Velati. 

Laura Secci ci svela la sua esperienza in Afghanistan all’interno della missione ISAF (International Security Assistance Force). La giovane reporter Francesca Tosarelli ha deciso di riprendere – nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo – le donne, stanche di subire violenza, che combattono all’interno di gruppi ribelli.

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© Laura Secci, Sguardi su Kabul

Il dolore che anni di guerra procurano ai civili è immediatamente tangibile nelle immagini di Roberto Travan. La resistenza dei giovani, considerati ribelli, che lottano per la libertà in Myanmar è una silente denuncia che Fabio Polese è riuscito a documentare come unico reporter italiano.

Info

La mostra fotografica Strappi. Tra violenza e indifferenza è parte del percorso triennale che porterà alla celebrazione, a Torino, del centenario della fondazione dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia (A.N.Art.I.). L’esposizione nasce, infatti, grazie all’iniziativa dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, del Museo Storico Nazionale di Artiglieria e di ArtPhotò.

Può essere visitata da martedì a domenica ore 11-19 (ultimo ingresso ore 18.30). Ingresso libero.

www.artphotobonomo.it

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