La fotografia d’interni richiede molti accorgimenti per mostrare al meglio un ambiente: ecco i consigli di un professionista.

24 Ottobre 2022 di Redazione Redazione

Fotografia d’interni: lo specialista Kieran Brimson ci suggerisce alcuni trucchi pratici per mostrare al meglio tutto il potenziale di un ambiente.

Fotografia d’interni #1

L’appuntamento con il nostro esperto di fotografia d’interni è prima delle otto, per sfruttare il più possibile la luce morbida e calda del mattino. «Tendo a non utilizzare luci artificiali aggiuntive», ci ha spiegato Kieran. «Nei miei soggetti non c’è movimento e io uso sempre il treppiede, quindi posso esporre tanto a lungo quanto serve senza preoccupazioni. Partiamo da una veloce ricognizione, così scegliamo gli scatti!».

Siamo passati da stanza a stanza della nostra location, osservando la luce naturale, e abbiamo concluso che il soggiorno fosse l’ambiente da cui cominciare. «Man mano che il sole si sposterà, entreranno in gioco altre stanze. Per ora, dobbiamo catturare la sala prima di perdere questa bella luce».

Kieran ha innestato il suo Nikon AF-S 14-24 mm f/2.8G ED e ha iniziato a preparare lo scatto. «In generale, cercate di montare la fotocamera all’altezza della vita: se è troppo in alto, includerete troppo soffitto. Molto però dipende dagli arredi: i top delle cucine, per esempio, sono piuttosto alti, quindi dovete alzare il punto di vista per compensare».

Sistemare ogni dettaglio

Kieran ha inquadrato la stanza e realizzato un primo scatto di prova. «Parto sempre dalla massima estensione grandangolare», ha spiegato. «Poi possiamo sempre spostare i mobili per riempire lo spazio al meglio». Un secondo scatto di prova è servito come punto di partenza proprio per cambiare la disposizione di alcuni arredi: «Si vedono troppo gli schienali dei due divani, tiriamoli un po’ indietro!».

Poi il fotografo si è messo a sprimacciare i cuscini e ha nascosto il telecomando della televisione. «Dove possibile, accendete tutte le luci già presenti sul posto», ha aggiunto accendendo le due lampade da terra e anche le tre candele sulla mensola del camino. «Visto come va già meglio?».

Ancora, però, non bastava: «È un po’ vuoto, vedete?», ha detto guidandoci in cucina. «Potete fotografare una stanza come la trovate, ma se aggiungete gli accessori giusti riuscite a trasmettere l’idea che sia un luogo in cui rilassarsi ed è un ottimo messaggio per hotel e alloggi turistici». Così, il nostro professionista ha curiosato in un armadietto e ha tirato fuori una tazzina con il suo piattino.

«Cerco sempre accessori utili in cucina! Più riesco a incorporare gli oggetti originali della proprietà e meglio è, ma mi porto sempre dietro anche borse di accessori aggiuntivi, come occhiali da sole, libri, riviste e anche cibo – il genere di cose che un ospite potrebbe avere con sé».

Kieran ha preparato un vassoio con una tazza, un piattino e un croissant e lo ha portato al tavolino da caffè. Accanto, ha poggiato un secondo croissant e una rivista di viaggio aperta. Infine, ha completato il set con altre due tazze, su una pila di libri e su un quotidiano ripiegato.

Focali ed esposizione

A questo punto, il professionista ci ha ricordato che le focali grandangolari esagerano l’impressione di dimensioni e spazio e gli oggetti appaiono molto più grandi o più piccoli a seconda della distanza dalla fotocamera. Il tavolino da caffè era più o meno al centro della stanza, ma negli scatti di prova sembrava sia minuscolo, sia lontanissimo dal divano. Spostato in avanti, ha riguadagnato una taglia più appropriata e una distanza più praticabile e ha riempito il buco vuoto accanto al divano. Il pouf ha ricevuto un trattamento simile e i cavi dietro la TV sono stati nascosti.

Kieran ha messo a fuoco sul tavolino con AF a punto singolo e AF-S e ha deciso di dare più luminosità alla stanza allungando leggermente l’esposizione: «Si sovraespone un po’ la vista fuori dalla finestra, ma fuori non c’è niente di così emozionante da valere la pena di essere mostrato». Ed ecco finalmente l’Hot Shot #1 che vedete qui in alto.

Fotografia d’interni: i settaggi

«La fotografia di interni si fonda per lo più su composizione e osservazione. Le impostazioni sono quasi sempre relativamente semplici. Io fotografo in manuale, in genere con diaframma f/10 o f/11. ISO 100 va benissimo quando si usa il treppiede, perché il tempo di posa può essere esteso quanto necessario».

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