Scopriamo 5 obiettivi per i paesaggi, dal “classico” grandangolo alle ottiche macro. Ecco come sfruttare al massimo tutte le loro potenzialità…
5 obiettivi per i paesaggi: il grandangolo
Una focale più corta è perfetta quando abbiamo difficoltà a catturare l’estensione di una vasta scena. Senza adattare la tecnica di scatto, però, questa ampia veduta significa solo che tutto appare molto piccolo nell’inquadratura e l’“impatto” viene diluito.
La soluzione al problema è rappresentata da composizione e punto di vista. Sono importanti con qualsiasi obiettivo, ma diventano cruciali con un grandangolo.
Grandangolo e composizione
Abituiamoci a pensare in tre passaggi successivi alle tre aree principali dell’inquadratura: sfondo, campo medio e primo piano – non necessariamente in questo ordine.
1 > Identifichiamo prima gli elementi dello sfondo che vogliamo includere e scegliamo la lunghezza focale perché riempiano l’inquadratura da destra a sinistra.
2 > Osserviamo poi gli elementi in primo piano: va bene quasi tutto, purché sufficientemente dotato di interesse, texture o dettaglio da catturare lo sguardo dell’osservatore. Consideriamo rocce, motivi nella sabbia o macchie di foglie colorate.
3 > Infine, cerchiamo un punto di vista che ci permetta di mostrare sfondo e primo piano senza lasciare in campo medio aree vuote o elementi di distrazione o di ostacolo alla vista. Può essere un problema non da poco quando lavoriamo sul mare, sui laghi o su grandi fiumi, perché la massa di acqua può introdurre una “barriera” tra primo piano e sfondo.
In questi casi, usiamo un punto di vista basso, per ridurre la fascia di acqua visibile e dare più equilibrio al risultato finale. Come ultimo passo, possiamo cercare linee di entrata, oggetti disposti in modo da guidare lo sguardo nella scena ed elementi che possano in generale arricchire la composizione.
Quando componiamo con un ultragrandangolo, proviamo ad avvicinarci molto al primo piano per renderlo dominante e incombente, soprattutto se lavoriamo sotto un cielo coperto e nuvoloso. Questa tecnica ci imporrà di chiudere il diaframma su f/16 o anche f/22, e di mettere a fuoco a pochi metri all’interno della scena per assicurarci che tutto sia nitido.
Le ottiche fish-eye
All’estremità più corta della gamma focale, troviamo un genere specifico di grandangoli, i fish-eye. A differenza dei normali grandangoli, i fish-eye sono progettati per produrre vistose distorsioni e si dividono in due categorie. Quelli che producono una normale immagine rettangolare (detti “diagonali”) e quelli che proiettano invece un’immagine circolare inscritta nell’inquadratura (detti “circolari”).
Non tutti amano i fish-eye, proprio per via della pronunciata distorsione, e di sicuro questi obiettivi non sono adatti a tutti i paesaggi, ma possono produrre risultati di enorme drammaticità.
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