Lo sharpening, operazione con cui si rende l’immagine più nitida, è una fase essenziale della post-produzione. Ecco perché...

21 Giugno 2022 di Redazione Redazione

Il processo di sharpening deve diventare l’inizio e la fine del nostro flusso di lavoro in Lightroom. Scopriamo a cosa serve e come funziona.

Sharpening: a cosa serve?

Lo sharpening (operazione con cui si rende l’immagine più nitida o apparentemente tale) è una fase essenziale della post-produzione. Spesso, però, ci troviamo confusi rispetto a quali strumenti usare, e a quando e a quanto applicarne. Può essere utile cominciare a considerarlo all’interno di un più ampio flusso di lavoro.

Prima del processo di sharpening

Qui eseguiremo un primo passaggio di sharpening e riduzione del rumore in Lightroom. Poi porteremo l’immagine di esempio in Photoshop per la rimozione della foglia sopra la testa, che è una sgradevole distrazione, e torneremo in Lightroom per lo sharpening finale.

Due interventi

Il workflow prevede due diversi interventi di ricerca di una maggiore definizione, uno all’inizio e uno alla fine.

1) Il primo, più “generico”, corregge la morbidezza naturale dell’immagine e accentua i dettagli. È meglio applicarlo nel pannello Dettagli di Lightroom (o di Camera Raw in Photoshop). È possibile che a questo punto si noti un aumento del rumore, soprattutto negli scatti ad alti ISO, quindi è un buon momento anche per applicare la riduzione del rumore, se necessaria. Possiamo farlo con il Pennello di regolazione, che ci lascia agire solo sulle aree che ne hanno bisogno.

2) Oltre a essere una delle prime cose da fare, lo sharpening è anche l’ultima. In questo secondo momento l’obiettivo è ottimizzare il dettaglio in modo specifico per una data risoluzione e destinazione (stampa o visualizzazione a schermo) e per farlo useremo i controlli di Nitidezza output della finestra Esporta di Lightroom, che semplificano molto il processo.

Lo sharpening passo passo

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1 – Visione iniziale

Importiamo l’immagine in Lightroom Classic e andiamo al modulo Sviluppo. Dopo le prime correzioni tonali nel pannello Base, apriamo il pannello Dettagli. Attiviamo la vista Prima/Dopo (YIY) in basso a sinistra e zoomiamo al 100% per una migliore valutazione di nitidezza e rumore.

2 – Primo sharpening

Nella sezione Nitidezza del pannello Dettagli, aumentiamo il Fattore, che gestisce l’intensità dell’effetto, poi regoliamo il Raggio, che definisce la distanza dai bordi dell’applicazione dello sharpening. Per i dettagli ad alta frequenza, come la pelle della lucertola dell’esempio, è meglio un Raggio basso (qui Fattore 90 e Raggio 0,9).

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3 – Dettagli e Mascheratura

Il cursore Dettagli controlla l’effetto dell’operazione sui contorni minuti. Un’impostazione alta può amplificare il rumore, come succede qui sul valore di 45. La Mascheratura corregge il risultato. Teniamo premuto il tasto Alt e muoviamo il cursore per una visione in bianco e nero: le aree più morbide appaiono in nero e vengono escluse.

4 – Correzione del rumore

Potremmo ridurre il rumore con i cursori del pannello Dettagli, ma qui vogliamo agire solo sulle zone fuori fuoco, quindi è meglio una correzione selettiva. Prendiamo il Pennello di regolazione, spuntiamo la casella Maschera automatica, impostiamo Rumore a 80 e passiamo sulle zone desiderate.

5 – Un salto in Photoshop

Ora passiamo a Photoshop per i ritocchi generali. Facciamo clic con il tasto destro sulla foto e scegliamo l’opzione Modifica in Photoshop, poi Modifica una copia con le regolazioni di Lightroom e OK. In Photoshop, usiamo lo strumento Toppa per rimuovere la foglia. Chiudiamo per tornare a Lightroom.

6 – Nitidezza output

Ora esportiamo l’immagine e applichiamo lo sharpening finale. Andiamo a File>Esporta e scegliamo il formato JPEG. In Ridimensionamento immagine, spuntiamo Ridimensiona, Bordo lungo e impostiamo 18 cm a 300 pixel per pollice. In Nitidezza output scegliamo Nitidezza per Carta opaca, Fattore Standard e diamo l’OK con Esporta.

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