I progetti vincitori della Open Call di Fotografia Europea 2024 invitano a riflettere sul rapporto tra essere umano e Natura.

7 Febbraio 2024 di Redazione Redazione

Marta Bogdańska e Michele Sibiloni sono i vincitori della Open Call di Fotografia Europea, festival internazionale di fotografia che tornerà a Reggio Emilia, per la sua 19esima edizione, dal 26 aprile al 9 giugno 2024.

Questa edizione si arricchirà, dunque, dei loro progetti, selezionati dalla giuria (anche direzione artistica del festival) composta da Luce Lebart, Tim Clark e Walter Guadagnini fra quelli di oltre 500 artisti e curatori candidati.

Michele Sibiloni Uganda
Michele Sibiloni, Untitled, Bundibugyo, Uganda 2017 © Michele Sibiloni

I vincitori della Open Call di Fotografia Europea XIX

I progetti di Marta Bogdańska e Michele Sibiloni sono, dunque, quelli che maggiormente hanno aderito al tema di questa edizione: La Natura ama nascondersi. Un titolo che invita alla riflessione sull’essenza della natura, spesso celata ai nostri sensi, ma che rivela la sua potenza in molteplici modi.

Marta Bogdańska ha presentato il progetto SHIFTERS. Un lavoro che, già dal titolo, invita a un cambio di paradigma. Secondo l’autrice occorre infatti ripensare il rapporto tra l’essere umano e il mondo, abbandonando la visione antropocentrica che impedisce la vera coesistenza. Questo tema è stato trattato in modo originale, attraverso le storie di animali utilizzati come soldati in guerra.

Il progetto è partito con una ricerca d’archivio e una raccolta di articoli, mettendo poi in relazione questa storia sfaccettata con quella della liberazione degli animali e dei loro diritti. SHIFTERS è così composto da un ampio archivio, un video-saggio di 12 minuti, dieci Sound Stories, collage e testi.

Scrive la giuria: “SHIFTERS ci ha particolarmente colpiti per l’ampiezza e l’eccentricità delle oltre 3.000 immagini raccolte dall’artista polacca Marta Bogdańska. Un’indagine avvincente sull’uso e l’addestramento degli animali come soldati, spie, poliziotti e kamikaze. La serie si basa su concetti come quello di Éric Baratay, ‘la storia dal punto di vista animale’, e la ‘biopolitica’ di Michel Foucault – l’ampia gamma di azioni e tecnologie usate per esercitare un’influenza sugli esseri viventi – riuniti attraverso un ricco mix di immagini d’archivio, ricerche artistiche, file video e audio, oltre a laboratori e persino borse per animali”.

La Natura ama nascondersi

Michele Sibiloni, invece, propone una riflessione sul futuro dell’alimentazione mondiale e sul precario equilibrio degli ecosistemi naturali. Il progetto NSENENE documenta i momenti frenetici delle attività della raccolta delle cavallette (Nsenene, appunto) in Uganda, a cui si alternano lunghi periodi di attesa e speranza. Tempistiche sempre meno prevedibili a causa del cambiamento climatico.

La giuria ha trovato estremamente interessante “l’audace approccio visivo di Michele, che ha ripreso i suoi soggetti al buio e tra le nebbie notturne, che evoca un senso allucinatorio dell’effetto della natura sulle società umane e sulla comunità globale in generale, in particolare in relazione alla fame nel mondo e alla scarsità di cibo”.

I progetti vincitori saranno esposti nelle sale di Palazzo da Mosto a Reggio Emilia. I fotografi avranno l’opportunità di lavorare all’allestimento a fianco del team del festival e di far conoscere il proprio lavoro su un palcoscenico di rilevanza internazionale.

www.fotografiaeuropea.it

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