A Milano, 200 stampe d’epoca, sculture e documenti rievocano le atmosfere della Ville Lumière immortalate da Brassaï.

16 Febbraio 2024 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 23 febbraio al 2 giugno 2024 Palazzo Reale a Milano torna a ospitare la fotografia con la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi, a cura di Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo. Definito dall’amico Henry Miller “l’occhio vivo” della fotografia, proprio alla Ville Lumière Brassaï (1899-1984) ha dedicato alcuni dei suoi scatti più celebri.

Ha commentato Philippe Ribeyrolles: «Esporre oggi Brassaï significa rivisitare quest’opera meravigliosa in ogni senso, fare il punto sulla diversità dei soggetti affrontati, mescolando approcci artistici e documentaristici; significa immergersi nell’atmosfera di Montparnasse, dove tra le due guerre si incontravano numerosi artisti e scrittori, molti dei quali provenienti dall’Europa dell’Est, come il suo connazionale André Kertész. Quest’ultimo esercitò una notevole influenza sui fotografi che lo circondavano, tra cui lo stesso Brassaï e Robert Doisneau».

Brassaï. L’occhio di Parigi: la mostra a Milano

La retrospettiva riunisce più di 200 stampe d’epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti al fotografo, per un approfondito e inedito sguardo sulla sua opera. Particolare attenzione è data alle immagini della capitale francese, dove Brassaï si era trasferito con la famiglia quando aveva solo tre anni. Ungherese di nascita – il suo vero nome è Gyula Halász, sostituito dallo pseudonimo Brassaï in onore di Brassó, la sua città natale – è stato tra i primi a restituire lo spirito della Parigi degli anni Trenta e Quaranta attraverso scatti ormai entrati nell’immaginario collettivo.

Brassaï: Couple d’amoureux dans un café parisien
Brassaï: Couple d’amoureux dans un café parisien, Place Clichy © Estate Brassaï Succession – Philippe Ribeyrolles

A partire dal 1924, infatti, è stato tra i protagonisti del grande fermento culturale che attraversa la città. Si avvicina al movimento surrealista e alcune sue fotografie vengono pubblicate sulla rivista Minotaure. Brassaï ne diviene collaboratore e conosce scrittori e poeti surrealisti come Breton, Éluard, Desnos, Benjamin Péret e Man Ray, ma anche Picasso, Dalí e Matisse.

Sono quegli gli anni in cui il suo “occhio” racconta la vita della Ville Lumière. I suoi monumenti ma anche i quartieri operai, la moda, i graffiti, la vivace vita notturna. Lavoratori, prostitute, clochard, artisti, girovaghi solitari… ognuno ha dato il suo contributo nel dar vita a quell’atmosfera unica e irripetibile che oggi torna a rivivere nella grande mostra a Palazzo Reale.

Info

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano

Orari: da martedì a domenica 10-19.30. Giovedì chiusura alle 22.30. Lunedì chiuso

www.palazzorealemilano.it

La mostra Brassaï. L’occhio di Parigi è promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale, realizzata in collaborazione con l’Estate Brassaï Succession. Il catalogo è edito da Silvana Editoriale e curato da Philippe Ribeyrolles, con un testo introduttivo di Silvia Paoli.

Lascia un commento

qui