La giovane fotografa libanese Myriam Boulos ospite a CAMERA Torino in dialogo con la curatrice Monica Poggi.

11 Aprile 2023 di Redazione Redazione

Myriam Boulos è la protagonista del prossimo appuntamento de “I Giovedì in CAMERA”. Giovedì 13 aprile 2023 alle ore 18.30, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino ospita, infatti, la giovane fotografa libanese che dialogherà con Monica Poggi, curatrice della mostra Eve Arnold. L’opera 1950-1980.

Myriam Boulos a CAMERA Torino

Classe 1992, dal 2021 nell’agenzia fotografica Magnum Photo, Myriam Boulos racconta la società contemporanea libanese scegliendo di concentrarsi sulla capitale Beirut di notte.

Spiega la giovane fotografa: «Durante i miei primi anni come fotografa scattavo solo di notte. Per me quello era il momento in cui la mappa sociale di Beirut appariva improvvisamente nitida. Fotografavo per strada ma anche nell’intimità delle persone. Considero l’intimità uno dei luoghi in cui siamo più esposti alla violenza (fisica o emotiva). Allo stesso tempo, l’intimità è uno spazio in cui possiamo reinventarci. Penso che il personale sia inevitabilmente politico».

Myriam Boulos
What’s ours. Lebanon, Beirut, on the 20th of October 2019 © Myriam Boulos

Dall’ottobre del 2019, Myriam Boulos inizia a fotografare anche di giorno. Attraverso i suoi scatti, documenta la rivoluzione e le sue conseguenze. Nel 2021, lancia un appello aperto su Instagram: “Se ti identifichi come donna e vuoi condividere le tue fantasie sessuali, mandami un’e-mail”. Il risultato è una serie intitolata Sexual Fantasies, che analizza il tema del desiderio femminile e il modo in cui si sviluppa all’interno delle realtà politiche e sociali contemporanee.

Strumento di giustizia sociale e di resistenza, la fotografia diventa così per Myriam Boulos un modo per mettere in discussione i ruoli di genere e le forme di oppressione che si vivono quotidianamente nel Paese. Lasciando spazio alle contraddizioni, alle fragilità, ai volti… «Mi piace credere che dare spazio alle storie personali sia un atto di resistenza. E che sfidare i modi tradizionali di rappresentare l’oppressione nella nostra regione sia un modo per reclamare ciò che è nostro».

Info

Ingresso: 3 euro.

Per prenotazioni: www.camera.to

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