Una mostra a Torino ripercorre il lungo assedio di Sarajevo attraverso gli scatti in bianco e nero di Paolo Siccardi.

1 Febbraio 2023 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

L’assedio di Sarajevo – il più lungo della storia contemporanea, durato 1.425 giorni – rivive negli scatti di Paolo Siccardi nella mostra La Lunga Notte di Sarajevo. 5 aprile 1992 – 29 febbraio 1996, a cura di Tiziana Bonomo. A ospitare l’esposizione è il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria nel Mastio della Cittadella dal 10 febbraio al 19 marzo 2023.

L’assedio di Sarajevo fotografato da Paolo Siccardi

Il percorso espositivo riunisce trenta immagini in bianco e nero di medio-grande formato. Si tratta di scatti che documentano il lavoro di Paolo Siccardi, testimone attendibile e scrupoloso, nei suoi continui reportage, ben undici, realizzati a Sarajevo.

Le immagini sono suddivise in cinque gruppi:
-A Sarajevo la data sulle lapidi di nascita cambiava ma quella di morte era sempre la stessa
-Il silenzio che ho respirato è stato assordante tra case distrutte e ponti invisibili
-La vita continua e si adatta ai ritmi quotidiani della guerra scandita da più di trecento esplosioni di bombe al giorno
-A volte ci è capitato di restare nel rifugio per giorni, senza magiare e bere.  Le bombe fischiavano e la terra tremava
-Sentivamo le urla della gente impazzita
Intrappolati come topi senza via di fuga in una città assediata

L’intenzione è di rendere terribilmente vera quell’attesa di persone intrappolate, di gente impazzita, di una vita sotto continue esplosioni, nel silenzio assordante, nella morte.

L’umanità ferita durante l’assedio di Sarajevo

Scrive l’autore: “Dalle immagini nasce il racconto fotografico della vita che continua e si adatta ai ritmi costanti della guerra scandita da più di trecento esplosioni di bombe al giorno. Le immagini uniscono quei frammenti di vita diventando le radiografie delle persone ritratte. Istanti congelati nel tempo in una memoria storica indelebile dove per pochi secondi si respira la stessa aria. Una narrazione senza facili sensazionalismi giornalistici per dare voce a quella parte di umanità ferita e non sotto i riflettori della breaking news”.

“A Sarajevo, nulla era più come prima della guerra. Si poteva solo respirare quel putrido odore di morte che rimane stantio nel naso per giorni, per leggere sulle lapidi sempre la stessa data di morte”.

Paolo Siccardi

Giornalista e fotoreporter freelance, è autore di diversi libri e mostre fotografiche. Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e alla Stampa Estera dal 1992.

Il suo percorso professionale inizia documentando a Torino le lotte operaie e, alla fine degli “Anni di piombo”, i primi processi per terrorismo. I suoi reportage, prevalentemente a carattere sociale, sono stati pubblicati dai più importanti giornali italiani ed esteri. Tra i più significativi: la guerra in Afghanistan durante l’invasione sovietica nel 1986 che seguirà fino al 2009, il Nicaragua sandinista e la prima guerra del Golfo.

Per dieci anni segue i conflitti nell’ex Jugoslavia. Lavora in Romania prima e dopo la caduta del regime di Ceausescu, per seguire la condizione dei bambini sieropositivi e i ragazzi di strada, e in Africa nord-occidentale (Libia, Marocco, Senegal, Costa d’Avorio, Repubblica Popolare del Benin e Togo). Dal 2000 inizia la sua collaborazione esclusiva con il settimanale Famiglia Cristiana che lo porta diverse volte in Sud Sudan con i progetti di Unicef, AMREF e Flying Doctors.

Nell’ottobre 2012 è in Siria nella città assediata di Aleppo, a Gaza e West Bank per seguire i progetti dell’ONG inglese Oxfam. Nel 2015 inizia un lavoro sul conflitto nel Donbass in Ucraina che lo porterà più volte in quella regione. Da gennaio 2016 lavora sulle rotte migratorie e sui profughi in fuga dalle guerre attraverso la Western Balkan Route.

Vincitore del premio giornalistico nella categoria fotografia: “Reportage di guerra nel 2002” promosso dall’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo. Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per la partecipazione alla mostra fotografica collettiva Exodos del 2017.

Info

Orari: lunedì-domenica dalle ore 09 alle ore 19. Ingresso gratuito.

La mostra è organizzata da Michele Ruggiero, presidente de La Porta di Vetro. Con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato regionale Diritti Umani e Civili e il patrocinio della Città di Torino. In collaborazione con la Direzione del Museo di Artiglieria, cui si deve l’ospitalità, e l’Anarti, l’Associazione Artiglieri d’Italia, che ha inserito la mostra all’interno delle manifestazioni previste per il Centenario della sua costituzione.

laportadivetro@gmail.com

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